I vincitori del concorso DuPont Awards for Packaging Innovation.
C'è molto 'verde' tra i progetti vincitori della ventiduesima edizione dei DuPont Awards for Packaging Innovation, e non è un caso: i temi di quest'anno, sui quali si è concentrata la giuria (guidata da John Bernardo, presidente di Sustainable Innovations LLC), riguardavano idee innovative, riduzione di costi/sprechi e maggiore sostenibilità, il tutto all'insegna dell' “innovazione collaborativa”.
Dei 160 progetti di packaging presentati in concorso ne sono stati selezionati 16: due sono stati premiati con il riconoscimento 'Diamond', cinque con il 'Gold' e sei con il 'Silver'; ci sono poi tre menzioni speciali per il problem solving innovativo.
Se solo due dei progetti vincitori sono europei, fa comunque piacere sapere che uno di questi è frutto del made in Italy (l'altro è polacco): si tratta del confezionamento della carne in atmosfera modificata mediante film termoretraibile con proprietà anticondensa, Cryovac Mirabella, soluzione brevettata da Sealed Air – Italia. Parzialmente europeo è anche il Gold award conquistato da Procter & Gamble (USA e Germania) per aver riprogettato e ottimizzato gli impianti di confezionamento al fine di ridurre dell'80% lo stoccaggio dei materiali e del 25% la quantità di materiale utilizzato, nello specifico passando dalle bustine "wicket" in polietilene a una tecnologia di confezionamento a flusso continuo.
Ha conquistato uno dei due primi premi (Diamond award) Greenbox, l'innovativo sistema di confezionamento per il trasporto di medicinali e forniture medicali, in temperatura controllata, messo a punto dalla statunitense Entropy Solutions: all'esterno una scocca di polietilene alta densità riutilizzabile, all'interno un materiale a cambiamento di fase (PureTemp) ricavato da rinnovabili e un pannello isolante ottenuto da nanotecnologie; il tutto per garantire il mantenimento del contenuto in temperatura per circa 120 ore.
All'insegna del green anche il Gold award conquistato dalla bottiglia PlantBottle messa a punto da Coca Cola con PET in parte ottenuto da materie prime rinnovabili, ovvero fino al 30% di glicole monoetilenico ricavato da canna da zucchero. Da segnalare che l'innovativa bottiglia può essere riciclata senza problemi nei normali circuiti di trattamento del PET, a differenza di altre bottiglie prodotte con biopolimeri.
Curioso il bicchiere/bottiglia da vino in plastica monouso Copa di Vino, nell'ottica di un consumo fast-drink all'aperto o in occasione di manifestazioni, soluzione che potrà far storcere il naso agli intenditori, ma che incontrerà senz'altro l'interesse dei produttori. Il vino è imbottigliato direttamente in un "bicchiere" di plastica monouso da 187 ml con durata di conservazione di un anno. L'assenza della bottiglia consente di ridurre del 50% i rifiuti derivanti da materiali di confezionamento. Il peso della plastica è inferiore del 30% rispetto a quello del vetro, riducendo così l'impronta del carbonio. La sfida era, in questo caso, sigillare il bicchiere senza danneggiare il vino.
Degna di segnalazione, tra i progetti selezionati dalla giuria, la confezione per snack compostabile messa a punto da Frito-Lay Nord America, divisione di PepsiCo: il film multistrato tradizionale è stato rimpiazzato con una struttura a base di acido polilattico, adesivo (anch'esso compostabile) e coating interno.
Senza dubbio innovativo anche Ethafoam High Recycled Content plank, espanso di polietilene a cellule chiuse con contenuto di riciclato fino al 65%, per imballaggi da trasporto, frutto di una collaborazione tra Sealed Air e Austin Foam Plastics. Mancando una filiera per il recupero e riciclo di questo materiale, è stato sviluppato un circuito in closed-loop per la gestione degli imballaggi a fine vita.
Segnaliamo, infine, i pallet in polipropilene riciclabile con iniezione di espanso, sviluppati da Femsa (USA) che promettono una durata doppia (sei anni invece di te) rispetto ai normali pallet in plastica.
Video della premiazione:
8 giugno 2010 09:18
I vincitori del concorso DuPont Awards for Packaging Innovation.
C'è molto 'verde' tra i progetti vincitori della ventiduesima edizione dei DuPont Awards for Packaging Innovation, e non è un caso: i temi di quest'anno, sui quali si è concentrata la giuria (guidata da John Bernardo, presidente di Sustainable Innovations LLC), riguardavano idee innovative, riduzione di costi/sprechi e maggiore sostenibilità, il tutto all'insegna dell' “innovazione collaborativa”.
Dei 160 progetti di packaging presentati in concorso ne sono stati selezionati 16: due sono stati premiati con il riconoscimento 'Diamond', cinque con il 'Gold' e sei con il 'Silver'; ci sono poi tre menzioni speciali per il problem solving innovativo.
Se solo due dei progetti vincitori sono europei, fa comunque piacere sapere che uno di questi è frutto del made in Italy (l'altro è polacco): si tratta del confezionamento della carne in atmosfera modificata mediante film termoretraibile con proprietà anticondensa, Cryovac Mirabella, soluzione brevettata da Sealed Air – Italia. Parzialmente europeo è anche il Gold award conquistato da Procter & Gamble (USA e Germania) per aver riprogettato e ottimizzato gli impianti di confezionamento al fine di ridurre dell'80% lo stoccaggio dei materiali e del 25% la quantità di materiale utilizzato, nello specifico passando dalle bustine "wicket" in polietilene a una tecnologia di confezionamento a flusso continuo.
Ha conquistato uno dei due primi premi (Diamond award) Greenbox, l'innovativo sistema di confezionamento per il trasporto di medicinali e forniture medicali, in temperatura controllata, messo a punto dalla statunitense Entropy Solutions: all'esterno una scocca di polietilene alta densità riutilizzabile, all'interno un materiale a cambiamento di fase (PureTemp) ricavato da rinnovabili e un pannello isolante ottenuto da nanotecnologie; il tutto per garantire il mantenimento del contenuto in temperatura per circa 120 ore.
All'insegna del green anche il Gold award conquistato dalla bottiglia PlantBottle messa a punto da Coca Cola con PET in parte ottenuto da materie prime rinnovabili, ovvero fino al 30% di glicole monoetilenico ricavato da canna da zucchero. Da segnalare che l'innovativa bottiglia può essere riciclata senza problemi nei normali circuiti di trattamento del PET, a differenza di altre bottiglie prodotte con biopolimeri.
Curioso il bicchiere/bottiglia da vino in plastica monouso Copa di Vino, nell'ottica di un consumo fast-drink all'aperto o in occasione di manifestazioni, soluzione che potrà far storcere il naso agli intenditori, ma che incontrerà senz'altro l'interesse dei produttori. Il vino è imbottigliato direttamente in un "bicchiere" di plastica monouso da 187 ml con durata di conservazione di un anno. L'assenza della bottiglia consente di ridurre del 50% i rifiuti derivanti da materiali di confezionamento. Il peso della plastica è inferiore del 30% rispetto a quello del vetro, riducendo così l'impronta del carbonio. La sfida era, in questo caso, sigillare il bicchiere senza danneggiare il vino.
Degna di segnalazione, tra i progetti selezionati dalla giuria, la confezione per snack compostabile messa a punto da Frito-Lay Nord America, divisione di PepsiCo: il film multistrato tradizionale è stato rimpiazzato con una struttura a base di acido polilattico, adesivo (anch'esso compostabile) e coating interno.
Senza dubbio innovativo anche Ethafoam High Recycled Content plank, espanso di polietilene a cellule chiuse con contenuto di riciclato fino al 65%, per imballaggi da trasporto, frutto di una collaborazione tra Sealed Air e Austin Foam Plastics. Mancando una filiera per il recupero e riciclo di questo materiale, è stato sviluppato un circuito in closed-loop per la gestione degli imballaggi a fine vita.
Segnaliamo, infine, i pallet in polipropilene riciclabile con iniezione di espanso, sviluppati da Femsa (USA) che promettono una durata doppia (sei anni invece di te) rispetto ai normali pallet in plastica.
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