23 gennaio 2023 08:40
Due importanti gruppi chimici tedeschi, Covestro e Lanxess, stanno collaborando a un progetto di filiera per sfruttare l'energia idroelettrica nel processo di elettrolisi, altamente energivolo, al fine di ridurre le emissioni di CO2 e l'impronta di carbonio lungo tutta la filiera dei cloro-alcali. L'obiettivo è di ridurre le emissioni di 120.000 tonnellate annue di anidride carbonica.
Il cloro, la soda caustica e l'idrogeno sono materie prime chiave di molte produzioni chimiche, che Lanxess acquista da Covestro. Quest'ultima li produce in tre siti tedeschi nella regione della Renania settentrionale-Vestfalia, più precisamente a Leverkusen, Krefeld-Uerdingen e Dormagen. I primi due sono già certificati ISCC Plus, mentre quello di Dormagen lo sarà nel prossimo futuro: questa attestazione consente di tracciare lungo la filiera l'utilizzo di energia da fonti rinnovabili e attribuirla correttamente ai prodotti, analogamente a quanto avviene con materie prme biobased o da riciclo chimico.
Circa un terzo di queste materie prime fornite a Lanxess vengono oggi prodotte utilizzando energia idroelettrica, con garanzia di origine.
"Covestro sta perseguendo l'obiettivo di convertire completamente la sua produzione attraverso l'impiego di elettricità da fonti rinnovabili nel suo percorso verso la neutralità climatica, da raggiungere entro il 2035 - afferma Klaus Schäfer, Chief Technology Officer del gruppo tedesco -. Un'attenzione particolare è rivolta alla produzione ad alta intensità energetica di materie prime di base".
"Il progetto portato avanti con Covestro è un elemento chiave per rendere la nostra intera catena del valore climaticamente neutra - aggiunge Hubert Fink, membro del board di Lanxess -. Approvvigionandoci di materie prime con un'impronta di carbonio significativamente ridotta, saremo in grado di ridurre le nostre emissioni indirette fino a 120.000 t/a di CO2 equivalenti". "Con la Net Zero Value Chain Initiative - continua Fink - prevediamo di azzerare le emissioni Scope 3 entro il 2050: ciò include le emissioni indirette, in particolare da materie prime acquistate, ma anche quelle della logistica o relative allo smaltimento. Per le emissioni Scope 1 e 2, puntiamo a essere climaticamente neutri già nel 2040".
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