Il gruppo petrolchimico americano
Braskem ha annunciato di aver sviluppato un processo
più efficiente sotto il profilo
energetico per il riciclo chimico di rifiuti plastici mediante
depolimerizzazione, attualmente in fase di ottimizzazione.
Grazie all'utilizzo di un
catalizzatore proprietario, capace di scomporre le lunghe molecole polimeriche nei loro blocchi costituenti, e di una
gestione termica più
efficiente del processo, si ridurrebbe il fabbisogno energetico e, di conseguenza, anche le emissioni di CO2 rispetto alle tecnologie di riciclo chimico esistenti.
Il primo sviluppo risale a due anni fa e gli studi sono proseguiti per mettere a punto il reattore pilota, che potrebbe essere avviato nel
2025, con la previsione di passare su scala industriale intorno al
2030.
Secondo
Jan Kalfus, Global Bioprocess Catalysis & Circularity Manager di Braskem, la tecnologia ha mostrato rendimenti elevati nella sintesi di intermedi come
aromatici e
monomeri, destinati alla produzione di nuove materie plastiche, con caratteristiche pari ai polimeri vergini convenzionali. "Vogliamo sviluppare un nuovo approccio per il riciclo avanzato, processo che trasforma i
rifiuti plastici in
building blocks come il propilene e l'etilene, da riutilizzare per produrre nuove plastiche circolari e altre sostanze chimiche, riducendo al contempo i rifiuti di plastica", afferma Kalfus. "A lungo termine, questa nuova tecnologia potrebbe arrivare a
sostituire le
tecnologie attualmente utilizzate a livello industriale per la
produzione di plastiche", aggiunge.
La ricerca rientra nell'
impegno ambientale assunto da Braskem, tra cui commercializzare entro il 2025 almeno
300.000 tonnellate annue di resine termoplastiche e prodotti chimici con contenuto
riciclato, volume che dovrebbe salire a
un milione di tonnellate entro il
2030. Sul fronte dei cambiamenti climatici, gli obiettivi del gruppo chimico sudamericano sono di ridurre le emissioni dirette di gas serra del 15% entro il 2030 e raggiungere la
carbon neutrality entro il
2050.
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