18 dicembre 2019 13:33
Un 2019 col segno meno per i costruttori italiani di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma, andamento per altro anticipato dai dati parziali dei mesi scorsi.
Il preconsuntivo per l’anno in coro, diffuso dall’associazione di settore Amaplast, indica infatti un calo della produzione del -9% rispetto al 2018, con le esportazioni che scendono di otto punti e un mercato interno sotto del -12%, che ha impattato anche sulle importazioni (-15%); in declino (-5%) anche la bilancia commerciale settoriale, che resta però ampiamente positiva (oltre 1,5 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2019).
"Le molte incognite e criticità che caratterizzano l’attuale clima economico mondiale, a cui si aggiungono le annunciate ma ancora non ben definite misure legislative e fiscali volte a ridurre l’uso della plastica, hanno iniziato a colpire l’industria italiana costruttrice di macchine”, afferma l’associazione in una nota.
Il Presidente di Amaplast, Dario Previero, ricorda però che la frenata di quest'anno – le cui prime avvisaglie si erano manifestate a consuntivo 2018 – arriva dopo un lungo periodo di crescita: “Sette anni di segno più, con l’unica eccezione del 2013, che avevano rafforzato il comparto consentendo anche alle imprese di investire in ricerca e sviluppo per poter offrire ai propri clienti soluzioni sempre più tecnologicamente avanzate.”
“Al momento non è semplice capire se si tratti di recessione ciclica oppure di un indebolimento strutturale del settore - aggiunge Previero (nella foto) -. E’ soprattutto l’incertezza diffusa su più livelli, economico, politico, commerciale, a provocare nei nostri clienti una tendenza sempre più marcata alla riduzione o al differimento degli investimenti. E’ pur vero che il recente K di Düsseldorf ci ha fornito una boccata d’ossigeno, ma diverse aziende lamentano un portafogli ordini non particolarmente consistente”.
In queste condizioni, nota il presidente di Amaplast, azzardare una previsione sul 2020 non è facile: “Potrebbe essere un anno caratterizzato da grande volatilità salvo non vengano definite le incertezze politiche ed economiche che hanno caratterizzato il 2019.” “Peraltro - aggiunge - un tema che ha avuto grande risalto nelle corsie della manifestazione tedesca è quello della Circular Economy, che da grande sfida potrebbe diventare grande opportunità di sviluppo per i costruttori italiani di macchine per plastica e gomma, ormai sempre più pronti a proporre impianti in chiave Industry 4.0, con cicli produttivi improntati al risparmio energetico e capacità di riprocessare materie plastiche riciclate".
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