16 settembre 2019 17:02
Con due attacchi simultanei ad altrettante raffinerie in Arabia Saudita (Abqaiq e Khurais), portati a termine con droni esplosivi il 14 settembre scorso, i ribelli filo-iraniani Houthi hanno messo fuori uso temporaneamente una capacità produttiva pari a 5,7 milioni di barili di greggio al giorno, dimezzando di fatto la produzione nazionale e riducendo di circa il 5% quella mondiale.
Per evitare ripercussioni sul fronte dei prezzi al barile, Riad ha annunciato che attingerà alle riserve strategiche per compensare la mancata produzione.
Nonostante le rassicurazioni, il blocco della produzione di greggio sta iniziando ad avere pesanti ripercussioni sulle industrie petrolchimiche a valle, che hanno dovuto a loro volta tagliare la produzione, tra il 30 e il 50 percento, per mancanza di materie prime: secondo comunicazioni ufficiali e fonti di stampa locali, ad essere affette dal fermo impianti sarebbero produttori del calibro di Sabic, Sipchem (-40%), Advanced Petrochemical, Tasnee (-41%), Yansab e Saudi Kayan Petrochemical.
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