26 settembre 2018 07:53
L’associazione dell’industria chimica statunitense ACC (American Chemistry Council) torna sugli effetti della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina all’indomani della nuova tranche di dazi, la terza ormai, imposta il 24 settembre scorso dall’Amministrazione Trump all’import cinese. Una escalation che, secondo Ed Brzytwa, responsabile in ACC del commercio internazionale, porta ad aumenti di costi per le aziende statunitensi e mette a rischio l’export verso la Cina dei prodotti americani.
La terza lista di prodotti soggetti a tariffe doganali del 10%, che saliranno al 25% dal gennaio dell’anno prossimo, porta a 1.517 il numero di prodotti chimici, plastiche e prodotti in plastica soggetti a dazi, per un valore stimato in 15,4 miliardi dollari: in molti casi si tratta di materie prime, intermedi e semilavorati utilizzati dall’industria statunitense, che rischia così di perdere il proprio slancio competitivo.
Inoltre - sottolinea Brzytwa - la ritorsione del governo cinese ha già colpito un migliaio tra prodotti chimici e plastici made in USA, per un valore stimato in circa 10,8 miliardi di dollari.
“Le tariffe, che sono a tutti gli effetti una tassa, pongono in posizione di svantaggio i produttori statunitensi - nota Brzytwa -, ma non siamo gli unici a subirne l’impatto. Dal momento che la chimica riguarda il 96 percento di tutti i beni, l’imposizione sul nostro settore provocherà, in ultima analisi, aumenti dei prezzi dei prodotti di consumo più diffusi, dalle automobili ai camion, fino all’elettronica”.
Sono inoltre a rischio gli investimenti avviati o pianificati dall’industria chimica statunitense in nuove capacità produttive, pari ad oltre 200 miliardi di dollari: basterebbe questo dato - rileva ACC - per escludere i prodotti chimici dalla guerra commerciale in atto tra i due paesi. “Circa la metà di questi investimenti è ancora in fase di pianificazione e sviluppo, quindi soggetta a sospensione o cancellazione per effetto dei dazi all’import”.
La Cina è uno dei partner commerciali più importanti per l’industria chimica americana: l’anno scorso ha importato 3,2 miliardi di dollari di materie plastiche, pari all’11% dell’intera produzione USA.
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