7 maggio 2018 08:10
Nell’ambito della discussione sul bilancio a lungo termine della UE (quadro finanziario pluriennale, QFP), la Commissione europea ha inserito tra le proposte per aumentare le entrate (risorse proprie) e ridurre l’impatto negativo dell’uscita della Gran Bretagna anche un contributo nazionale da versare in base alla quantità di rifiuti non riciclati di imballaggi in plastica di ciascuno Stato membro, il cui ammontare potrebbe arrivare a 80 centesimi di euro per chilogrammo di rifiuto.
Questa misura sarebbe accompagnata da maggiori introiti dal sistema di scambio delle quote di emissione e da un prelievo del 3% applicato alla nuova base imponibile consolidata comune per l’imposta sulle società che verrà introdotta gradualmente, una volta adottata la legislazione necessaria.
Con queste tre misure, l’ammontare di risorse proprie dell’Unione aumenterebbe di circa 22 miliardi di euro l’anno nel periodo 2021-2027, ovvero quasi il 12% delle entrate del bilancio dell’UE. La tassa sugli imballaggi in plastica non riciclati potrebbe valere da sola circa 7 miliardi di euro.
Per ora si tratta solo di una proposta. La Commissione presenterà, nelle prossime settimane, proposte dettagliate relative ai futuri programmi di spesa settoriali. La palla passerà poi al Consiglio, chiamato a deliberare all’unanimità, previa approvazione del Parlamento europeo.
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