16 marzo 2018 18:04
Solo un breve paragrafo è dedicato alla chimica nella presentazione del nuovo Piano strategico 2018-2021 del gruppo ENI, tenuta oggi dal CEO del gruppo italiano Claudio Descalzi.
Una slide dove si indica come obiettivo un margine operativo netto (Ebit) di 400 milioni di euro, contro i 460 milioni dell’esercizio 2017, da raggiungersi nei prossimi quattro anni seguendo tre strade: crescente integrazione ed efficienza, arricchendo il portafoglio con prodotti differenziati; sviluppo delle attività a livello internazionale, soprattutto in Asia (dove è in corso una partnership con Lotte Chemical) e nelle Americhe; infine, consolidando la chimica verde a Porto Torres (in joint-venture con Novamont) e i biocarburanti a Gela e a Porto Marghera.
Per quanto concerne l’Ebit, il risultato dell’anno scorso è stato condizionato in positivo da effetti di scenario che difficilmente si replicheranno nei prossimi anni: i margini dovrebbero attestarsi quest’anno ad un livello fisiologico di 300 milioni di euro, per raggiungere i 400 milioni entro il 2021. Intervenendo per rispondere ad una domanda posta dagli analisti presenti all’incontro, l’AD di Versalis, Daniele Ferrari, ha ricordato come lo scenario, nel segmento dell’etilene, resti difficile, a causa delle nuove capacità che entreranno in attività nei prossimi anni in Nord America e per l’ormai raggiunta indipendenza della Cina dalle importazioni.
Passando allo scenario di gruppo: “ENI ha completato con successo un processo di profonda trasformazione che l’ha resa integrata, rafforzata ed in continua crescita nel settore upstream, ristrutturata nei business mid-downstream, più solida finanziariamente e quindi in grado di creare valore anche in presenza di scenari di prezzo bassi. Il piano 2018-21 è la naturale evoluzione della strategia attuata negli anni precedenti e punta alla crescita del valore di tutti i business”.
“Entro il 2018, completeremo la trasformazione della seconda bio raffineria in Italia e questo farà di ENI uno dei principali produttori di green diesel in Europa - ha affermato Descalzi -. Nella chimica consolideremo il nostro portafoglio concentrandoci su prodotti ad alto margine e sulla chimica verde. Allo stesso tempo crescerà il contributo delle rinnovabili grazie ad un modello distintivo basato su un approccio integrato con gli altri business con investimenti pari a circa 1,2 miliardi di euro per lo sviluppo di 1GW di nuova capacità entro il 2021 che assicureranno, grazie alla forte integrazione dei business e nei paesi in cui operiamo, un rendimento di circa il 10%”.
La strategia per gli anni a venire conferma il ricorso alla disciplina finanziaria coniugata con la crescita sostenibile dei progetti industriali. Il piano di investimenti quadriennale, focalizzato su progetti ad elevato valore e con rapidi ritorni, prevede una spesa inferiore a 32 miliardi di euro, sostanzialmente invariata rispetto al piano precedente, di cui oltre l'80% destinata al settore Upstream. Nel business Refining&Marketing e nella Chimica, il gruppo prevede di investire circa 3,5 miliardi di euro con un tasso di rendimento atteso di circa il 10%.
Alla fine dell’anno scorso Versalis ha inaugurato il nuovo impianto coreano di Lotte Versalis Elastomers, la joint-venture con Lotte Chemical, polo chimico integrato per la produzione di elastomeri EPDM, s-SBR (gomma butadiene-stirene in soluzione) e polibutadiene (BR), con capacità complessiva pari a 200mila tonnellate annue. In ottobre era stato invece inaugurato a Mantova un impianto pilota One Step per lo sviluppo di polimerici stirenici ad alte prestazioni. Risale invece a febbraio l’accordo con Bridgestone per un progetto di ricerca congiunto sulla gomma da guayule per quanto concerne sviluppi agronomici, applicazioni nella gomma sostenibile e prodotti chimici da rinnovabili.
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