Le stime di Plastic Consult riportate da Federchimica indicano un calo dei consumi intorno al 5%.
30 dicembre 2013 08:04
Edilizia, auto e - più in generale - la sostanziale stagnazione della produzione manifatturiera e dei consumi delle famiglie hanno condizionato anche nel 2013 i consumi di materie plastiche nel nostro paese.
In base alle indicazioni fornite dalla società di consulenza milanese Plastic Consult, Federchimica riporta una flessione del 5,5% della domanda dei trasformatori italiani nel corso dei primi nove mesi dell’anno, per un volume di poco superiore a 4,12 milioni di tonnellate.
A determinare il trend negativo sono state soprattutto le poliolefine (-4,3%), che incidono per oltre il 57% del consumo di materie plastiche in Italia. Nello specifico - segnala Federchimica - i gradi a bassa densità (anche lineare) hanno mostrato una flessione del 6%, a causa del rilevante calo dell’estrusione film, che risente della perdurante crisi del film estensibile; l’HDPE ha fatto segnare un -8,8%, come risultato della consistente flessione del comparto tubi e film. Meno negativo l’andamento del polipropilene, che ha chiuso il periodo gennaio-settembre in contrazione del -0,8%, grazie al recupero dei film e ad un andamento meno traumatico nello stampaggio a iniezione.
Giù anche i consumi di PVC rigido (-9,9%) e di quello plastificato (-8,6%), a causa della consistente flessione della quasi totalita? dei rispettivi mercati di sbocco; il polistirene ha messo a segno un -11,7%, con tutti i settori in forte contrazione, in particolare quello dell’estrusione lastra.
Forte flessione anche per le poliammidi (-9%), che scontano la crisi di settori chiave quali quello dei trasporti e degli elettrodomestici. Segno meno anche per l’EPS (-6,6%), con la produzione dei “preformati” destinati all’edilizia in sofferenza e il PET (-1,9%), che si conferma il “migliore” dei polimeri non poliolefinici, grazie alla tenuta del comparto dell’imbottigliamento, meno toccato dalla crisi. Andamento intermedio per gli espansi poliuretanici (-4,7%) i cui principali settori di sbocco, trasporto e “industria del freddo”, sono comunque in contrazione.
Sulla base del consuntivo dei primi nove mesi dell’anno e delle previsioni negative per il quarto trimestre (-3,1%), Federchimica stima per l’intero anno una flessione complessiva della domanda di materie plastiche intorno al -5%, che segue il segno rosso del 2012, con consumi scesi del 9% a 5,43 milioni di tonnellate (su base annua) e del 2011, in contrazione del 3,6% sull’anno precedente.
Per quanto concerne la produzione di polimeri, l’industria italiana chiude il 2013 con tassi di produzione prossimi allo zero o di poco superiori; un trend che non è atteso in miglioramento nel corso del 2014.
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