Il gruppo tedesco produce su scala commerciale 1,4 butandiolo da risorse rinnovabili con tecnologia Genomatica.
27 novembre 2013 13:21
BASF ha avviato la produzione commerciale di 1,4 butandiolo ricavato da risorse rinnovabili (bioBDO), in particolare destrosio, con tecnologia fermentativa della californiana Genomatica.
Il gruppo chimico tedesco ha in progetto di espandere il proprio portafoglio di intermedi della chimica verde con derivati del bioBDO, tra cui il politetraidrofurano commercializzato con il marchio PolyTHF. Questo polimero viene utilizzato nella produzione di elastomeri ed TPE a base poliuretanica, poliestere o poliammidica, oltre che nelle fibre poliuretaniche, coating e adesivi.
Secondo BASF, la qualità del bioBDO è comparabile con l’1,4 butandiolo prodotto con materie prime di origine petrolchimica (gas naturale, butano, butadiene e propilene) presso gli stabilimenti di Ludwigshafen (Germania), Geismar (Louisiana, USA), Chiba (Giappone), Kuantan (Malesia) e Caojing (Cina).
Nel mese di luglio il gruppo tedesco ha annunciato un piano di investimenti per portare le capacità produttive di BDO da 535.000 a 650.000 tonnellate annue e quelle di PolyTHF a 350.000 t/a nell’arco dei prossimi due anni.
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