10 giugno 2011 - Lati impegnata in un progetto di ricerca europeo sui nanocompositi che si concluderà nel 2013.
11 aprile 2011 - Il distributore elvetico seguirà la vendita dei compound tecnici nei cantoni di lingua tedesca.
24 marzo 2011 - Il produttore varesino di compound chiude l'esercizio 2010 con un fatturato superiore a cento milioni di euro.
10 febbraio 2011 - Confermato Katzmayer alla presidenza dei compoundatori europei. Massimo Veronelli nuovo vicepresidente.
14 ottobre 2010 - Lati introduce un nuovo compound ad alto tenore di fibra vetro.E' destinato a sostituire zama e alluminio pressofuso in componenti strutturali o semistrutturali, con un occhio al settore automotive e agli elettrodomestici, il nuovo compound Latamid 6 H2 G/65 a base di poliammide 6 rinforzata con il 65% di fibra vetro formulato da Lati.In particolare, segnala il compoundatore varesino, il nuovo grado è stato messo a punto per realizzare una nuova generazione di pulegge per lavatrici e lavastoviglie, oltre che altri elementi strutturali deputati alla trasmissione di forze e coppie motrici nel settore degli elettrodomestici.Le specifiche di progetto, per questo tipo di componenti, prevedono elevata resistenza a rottura e modulo elastico, dato che la tensione della cinghia deve tradursi in deformazioni minime della puleggia onde evitare malfunzionamenti e rumorosità; oltre alla capacità di resistere a creep e fatica, ai detergenti, alla temperatura e assicurare un ridotto assorbimento di umidità. Per quanto concerne le specifiche in produzione, era richiesta buona fluidità in ragione della geometria del pezzo e l'alto tenore di fibra del compound. Latamid 6 H2 G/65 si affianca ad altri due tecnocompound già presenti nel portafoglio Lati per applicazioni di metal replacement: Latamid 66 e Latigloss.
25 marzo 2010 - Per i compound Latigea solo matrici biodegradabili e compostabili. Annunciata nell'ottobre dello scorso anno, la serie Latigea ha segnato l'ingresso di Lati nel segmento dei materiali biodegradabili ottenuti da risorse rinnovabili. Ai primi due gradi introdotti lo scorso anno, la società ha recentemente affiancato anche un nuovo tipo a base di PLA caricato con farina di legno, PLAB01 L/07, destinato allo stampaggio di articoli tecnici che non richiedono resistenza a elevate temperature, ma che devono invece caratterizzarsi per una forte valenza ambientale come complementi d'arredo, gadget aziendali, carcasse di apparecchi ecc. La società varesina ha anche annunciato che non si avvarrà, per questa nuova gamma di biocompound, di leghe e miscele di PLA con altri polimeri di natura petrolchimica che possano invalidare la peculiare compostabilità del prodotto, né di rinforzi o additivi che potrebbero avere un impatto ambientale problematico. E non utilizzerà nemmeno matrici oxo-degradabili, "la cui decomposizione non è riconducibile ad un processo di compostazione". Vedi anche: Lati entra nei biocompound
7 ottobre 2009 - Lanciata la serie Latigea: compound tecnici e autoestinguenti da risorse rinnovabili. La rivoluzione verde contagia anche la varesina Lati, che in questi giorni ha annunciato lo sviluppo di una nuova linea di compound a base di biopolimeri, incominciando dall'acido polilattico (PLA). I primi due gradi di questa nuova serie sono Latigea B01 NAT e Latigea B01-V0HF; il secondo è un autoestinguente conforme alle regole Rohs e totalmente privo di alogeni, fosforo rosso, composti di zinco e antimonio. Il produttore segnala, tra le caratteristiche più interessanti di Latigea B01-V0HF, il comportamento alla fiamma, sia in termini di autoestinguenza, che di temperatura di infiammabilità e resistenza alle correnti striscianti. I test di resistenza UL94 evidenziano un V0 a 0,8 e 1,5 mm, il GWIT si attesta oltre gli 800°C a 1 e 2 mm, mentre il GWFI è di 960°C. Significativo anche il valore di tracking index, pari a 600 volt. Latigea B01-V0HF è facilmente stampabile ad iniezione e può essere colorato (la tonalità naturale tende al bianco). Sotto il profilo applicativo si rivolge al settore elettrico ed elettronico, in particolare per la produzione mediante stampaggio ad iniezione di involucri, custodie e alloggiamenti. Unico punto debole, in ragione del polimero di partenza, è la resistenza termica, che non supera i 60°C, anche se Lati sta già lavorando per migliorare questo parametro. Lo sviluppo di gamma prevede anche l'impiego di altri biopolimeri, la disponibilità di gradi tal quali o rinforzati con fibre di vetro o naturali e la fornitura di leghe con policarbonato e poliesteri.
10 dicembre 2008 - Katzmayer confermato presidente di Ethic, Ravazzani nominato vicepresidente. Si è tenuta il 28 novembre scorso l'assemblea plenaria di Ethic (European Thermoplastic Independent Compounders), il gruppo di lavoro che all'interno di EuPC rappresenta gli interessi dei produttori indipendenti di compounds e masterbatches operanti in Europa. Nel corso dell'Assemblea è stato eletto il nuovo vertice dell'Associazione, che resterà in carica nel periodo 2008-2010: alla presidenza è stato confermato Leopold Katzmayer, Managing Director di Gabriel Chemie International Holding, alla vicepresidenza è stato eletto Massimiliano Ravazzani della Lati mentre il nuovo tesoriere è Daniel Peruzzo di Ampacet Europe. Il comitato esecutivo è costituito anche da Bernard Baert (PolyOne), Massimo Veronelli (Nord Color) e Renato Galli (Viba Group). Nel corso dell'assemblea plenaria, è stato deciso di estendere a tutto il 2009 il “bonus membership” per le aziende che operano nei nuovi stati membri dell'Unione europea. Ethic, che conta una ventina di soci tra le principali aziende del settore, è stata costituita nel 2000 per rappresentare e difendere a Bruxelles gli interessi dei compoundatori e masterizzatori indipendenti, sia verso le istituzioni comunitarie, sia nel confronto con le altre associazioni industriali. L'associazione opera nell'ombrello di EuPC, la federazione europea delle imprese di trasformazione, che può contare su un totale di 51 tra associazioni nazionali e associazioni di settore, che rappresentano complessivamente 50mila aziende per una produzione superiore a 45 milioni di tonnellate di materie plastiche.
13 dicembre 2006 - Lati distribuirà e compounderà il tecnopolimero in Italia, Francia e Penisola Iberica. Degussa ha costituito il network commerciale che sosterrà l'introduzione sul mercato del polietereterchetone (PEEK) Vestakeep, prodotto dal gruppo tedesco in Cina attraverso JIDA Degussa High Performance Polymers Changchun (JIDA Degussa), joint-venture tra Degussa (80%) e Jilin University (20%).In Europa sono state selezionate tre aziende, che distribuiranno e forniranno assistenza tecnica ai trasformatori: Grasslin KBS GmbH Kunststofftechnologie in Germania, Dolder AG in Austria e Svizzera e la Lati di Vedano Olona (VA) in Italia, Francia, Spagna e Portogallo. Anche Degussa seguirà la commercializzazione diretta delle resine, per volumi significativi, attraverso i Customer Service Center della divisione High Performance Polymers, con sede a Marl, in Germania.I prodotti saranno forniti inizialmente in versione tal quale, con due gradi di viscosità nella forma di granuli e polvere, e in tre compound pronti all'uso: uno rinforzato con il 30% fibra vetro (Vestakeep GF30), il secondo con il 30% fibra di carbonio (Vestakeep CF30) e il terzo con rinforzo di fibre di carbonio, grafite e aggiunta di PTFE, tutti in concentrazioni del 10% (Vestakeep FC30). Per alcuni compound, afferma la società, sono già state ottenute le certificazioni UL e FDA.Per quanto concerne il mercato italiano, come ci ha spiegato Massimiliano Ravazzani della Lati, sono in corso da qualche mese trattative e sperimentazioni con alcuni clienti che già utilizzano il PEEK e che desiderano, per ovvi motivi, avere un secondo fornitore. Fino ad oggi, infatti, l'unico produttore di questo polimero a livello commerciale è la britannica Victrex.Lati proporrà, oltre ai gradi Vestapeek, anche propri compound formulati sulle specifiche esigenze dei trasformatori, capitalizzando l'esperienza accumulata negli anni '90 nella distribuzione del PEEK Victrex. I compound Lati, contrassegnati dal marchio Larpeek, saranno proposti in versioni colorate, autolubrificanti speciali, dissipative/conduttive, con elevate percentuali di carica o rinforzo per applicazioni che richiedono superiori prestazioni meccaniche. L'annuncio di Degussa segue di qualche settimana quello di Solvay, terzo attore nella corsa al PEEK dopo l'acquisizione della indiana Gharda. La società belga introdurrà i primi gradi KetaSpire nel 2008, dopo l'avvio del nuovo impianto da 500 tonnellate in costruzione a Panoli, nello stato indiano del Gujarat. Leggi tutte le notizie su: PEEK
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