Vendite record nel 2010 anche grazie a MaterialScience, che mette a segno un incremento del 30% sull'esercizio precedente.
28 febbraio 2011 14:16
Anche Bayer, come i suoi competitor nella chimica, chiude l'esercizio 2010 con risultati sopra le attese, nonostante un rosso negli utili del quarto trimestre dovuto a poste straordinare. Nel complesso, però, i conti sono positivi: le vendite a livello di gruppo sono aumentate del 12,6% a 35 miliardi di euro (erano 31,1 nel 2009), il livello più alto mai raggiunto dal gruppo tedesco, anche se la crescita si riposiziona al +8% una volta depurata da effetti valutari e di portafoglio. l'Ebitda è invece aumentato dell'8,1% a 6,2 miliardi di euro, mentre gli utili netti sono scesi leggermente, passando da 1,36 a 1,3 miliardi di euro.
Particolarmente brillanti i risultati della divisione MaterialScience, che ha recuperato i livelli pre-crisi più velocemente di quanto il management sperasse, mentre sotto le attese si rivela l'andamento dei due raggruppamenti CropScience e HealthCare.
Bene plastiche e coating. Le vendite di MaterialScience sono cresciute nel 2010 del 35% (+30% il dato corretto) raggiungendo 10.154 milioni di euro, contro i 7.520 milioni dell'anno precedente; un risultato trainato soprattutto dal positivo andamento dei settori automotive ed elettrico/elettronico, e in alcune parti del mondo anche delle costruzioni. Le vendite di materie prime per poliuretani sono aumentate del 27,8% e il policarbonato ha messo addirittura a segno un +42,9%. Coating e adesivi hanno mantenuto un alto profilo, con un incremento su base annua del 27,2%.
Il CEO di Bayer Marijn Dekkers (foto a sinistra) ha spiegato che mentre i volumi sono tornati sui livelli prima della crisi, i prezzi hanno recuperato solo in parte, pur assorbendo gli aumenti dei costi delle materie prime. Grazie ai maggiori volumi di vendita, l'Ebitda della divisione è triplicato, raggiungendo 1,35 miliardi di euro.
MaterialScience non è in vendita. Smentendo le voci su piani per una cessione di MaterialScience, Dekkers ha ribadito che tutte e tre le divisioni sono strategiche e che un'eventuale dismissione potrebbe essere presa in considerazione solo come ipotesi estrema, in caso servisse liquidità per un'importante acquisizione; eventualità che, secondo il CEO di Bayer, non sarebbe attualmente in fase di studio.
Investimenti per 15 miliardi in tre anni. Per quanto concerne gli investimenti, Bayer ha in programma di spendere 15 miliardi di euro nei prossimi tre anni sia per attività di ricerca e sviluppo (due terzi del totale), che per la costruzione e l'ammodernamento degli impianti. Nel 2011 le spese in conto capitale sono stimate in 1,5 miliardi di euro per terreni, impianti e attrezzature e in 300 milioni di euro per gli assets non tangibili. Le spese per Ricerca e sviluppo toccheranno invece 3,1 miliardi di euro, lo stesso livello record dell'anno scorso.
Crescita anche nel 2011. Fiducia è stata espressa dal CEO di Bayer per l'esercizio in corso, anche se Dekkers si riserva di valutare gli effetti della fine delle politiche di stimolo sullo sviluppo economico a livello globale. La previsione è di un ulteriore crescita dei margini operativi e delle vendite nel corso del 2011, all'interno di una forbice compresa tra il 4% e il 6%, parità di valuta e perimetro. Il giro d'affari dovrebbe assestarsi quindi tra i 35 e i 36 miliardi di euro.
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