Gruppo Prima in Italia e Faurecia in Germania rilevano gli impianti del produttore svedese di componenti auto.
Si salvano dal crack del gruppo svedese Plastal gli impianti italiani e quelli tedeschi, rilevati rispettivamente dal gruppo Prima di Torrice, Frosinone, e dalla francese Faurecia. In entrambi i casi importanti produttori di componenti auto che sembrano poter garantire il futuro degli impianti e dei posti di lavoro.
Per la società italiana Plastal Spa, con due stabilimenti sul territorio nazionale (il principale a Oderzo in provincia di Treviso) e due in Germania, per un totale di 700 addetti, c'è un accordo preliminare firmato nei giorni scorsi con i liquidatori della holding svedese, che corona mesi di trattative e un processo di ristrutturazione in parte già attuato sotto procedura di concordato in continuità. Per Prima l'operazione rappresenta “un passo molto importante nella strategia di rafforzamento del gruppo, visti i notevoli fattori di complementarità esistenti tra le due aziende”, come ha dichiarato il suo presidente, Maurizio Stirpe.
Entrambe le aziende producono componenti in materiale plastico per il settore automotive. Tra i principali clienti di Plastal spiccano infatti Fiat, Volkswagen, Daimler-Mercedes, Ford, Volvo e BMW. Prima, che comprende una galassia di aziende con otto stabilimenti in Italia e tre all'estero, oltre un migliaio di addetti e 211 milioni di euro di fatturato nel 2008, ha tra i suoi clienti, oltre all'auto, anche le due ruote e gli elettrodomestici. Nel sito Internet dell'azienda si legge che il parco macchine comprende quasi 200 presse ad iniezione, oltre a linee di verniciatura e un impianto automatico per la lavorazione di poliuretano flessibile.
La dissoluzione del gruppo Plastal risale al 5 marzo 2009 quando la capogruppo svedese Plastal Holding AB porta i libri in tribunale per mancanza di liquidità finanziaria, aggravata dalla crisi del settore auto. Da qui in poi le diverse realtà nazionali si muovono in modo indipendente tentando di salvare il salvabile. In aprile Plastal SpA presenta la domanda di concordato, che viene approvata in giugno dall'assemblea dei creditori. A giugno iniziano le trattative con il gruppo Prima e a settembre, dopo la pausa estiva, la produzione riprende a Oderzo. A novembre arriva da Frosinone l'offerta d'acquisto vincolante, che porterà alla firma del preliminare di acquisto.
Buone notizie anche per le attività tedesche, che il gruppo Faurecia si è impegnato ad acquisire per una cifra compresa tra 23 e 33 milioni di euro, in funzione del verificarsi di talune condizioni al momento del completamento della fusione. Operazione che consentirà al gruppo francese, controllato da PSA Peugeot-Citroen, di rafforzarsi sul mercato tedesco dell'auto, uno dei più importanti a livello mondiale.
Una volta ottenuto il via libera delle autorità antitrust, Faurecia potrà integrare nel gruppo sei stabilimenti e un centro ricerche, per un totale di duemila addetti e un fatturato che nel 2009 ha toccato i 408 milioni di euro. Oltre a un nutrito portafoglio di clienti – tra cui Ford Ford, Audi, BMW, Daimler e Porsche - e una più ampia offerta di componentistica auto.
Nel 2008 Faurecia ha realizzato un giro d'affari di 12 miliardi di euro, con 190 siti in 29 paesi e 28 centri R&D.
Le attività del gruppo Plastal in Svezia, Norvegia e in Belgio erano state rilevate la scorsa estate dalla banca svedese Handelsbanken. Restano ancora “da sistemare” quelle in Spagna e in Francia.
8 febbraio 2010 08:33
Gruppo Prima in Italia e Faurecia in Germania rilevano gli impianti del produttore svedese di componenti auto.
Si salvano dal crack del gruppo svedese Plastal gli impianti italiani e quelli tedeschi, rilevati rispettivamente dal gruppo Prima di Torrice, Frosinone, e dalla francese Faurecia. In entrambi i casi importanti produttori di componenti auto che sembrano poter garantire il futuro degli impianti e dei posti di lavoro.
Per la società italiana Plastal Spa, con due stabilimenti sul territorio nazionale (il principale a Oderzo in provincia di Treviso) e due in Germania, per un totale di 700 addetti, c'è un accordo preliminare firmato nei giorni scorsi con i liquidatori della holding svedese, che corona mesi di trattative e un processo di ristrutturazione in parte già attuato sotto procedura di concordato in continuità. Per Prima l'operazione rappresenta “un passo molto importante nella strategia di rafforzamento del gruppo, visti i notevoli fattori di complementarità esistenti tra le due aziende”, come ha dichiarato il suo presidente, Maurizio Stirpe.
Entrambe le aziende producono componenti in materiale plastico per il settore automotive. Tra i principali clienti di Plastal spiccano infatti Fiat, Volkswagen, Daimler-Mercedes, Ford, Volvo e BMW. Prima, che comprende una galassia di aziende con otto stabilimenti in Italia e tre all'estero, oltre un migliaio di addetti e 211 milioni di euro di fatturato nel 2008, ha tra i suoi clienti, oltre all'auto, anche le due ruote e gli elettrodomestici. Nel sito Internet dell'azienda si legge che il parco macchine comprende quasi 200 presse ad iniezione, oltre a linee di verniciatura e un impianto automatico per la lavorazione di poliuretano flessibile.
La dissoluzione del gruppo Plastal risale al 5 marzo 2009 quando la capogruppo svedese Plastal Holding AB porta i libri in tribunale per mancanza di liquidità finanziaria, aggravata dalla crisi del settore auto. Da qui in poi le diverse realtà nazionali si muovono in modo indipendente tentando di salvare il salvabile. In aprile Plastal SpA presenta la domanda di concordato, che viene approvata in giugno dall'assemblea dei creditori. A giugno iniziano le trattative con il gruppo Prima e a settembre, dopo la pausa estiva, la produzione riprende a Oderzo. A novembre arriva da Frosinone l'offerta d'acquisto vincolante, che porterà alla firma del preliminare di acquisto.
Buone notizie anche per le attività tedesche, che il gruppo Faurecia si è impegnato ad acquisire per una cifra compresa tra 23 e 33 milioni di euro, in funzione del verificarsi di talune condizioni al momento del completamento della fusione. Operazione che consentirà al gruppo francese, controllato da PSA Peugeot-Citroen, di rafforzarsi sul mercato tedesco dell'auto, uno dei più importanti a livello mondiale.
Una volta ottenuto il via libera delle autorità antitrust, Faurecia potrà integrare nel gruppo sei stabilimenti e un centro ricerche, per un totale di duemila addetti e un fatturato che nel 2009 ha toccato i 408 milioni di euro. Oltre a un nutrito portafoglio di clienti – tra cui Ford Ford, Audi, BMW, Daimler e Porsche - e una più ampia offerta di componentistica auto.
Nel 2008 Faurecia ha realizzato un giro d'affari di 12 miliardi di euro, con 190 siti in 29 paesi e 28 centri R&D.
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