14 dicembre 2023 08:44
Chemical Recycling Europe (CRE), associazione europea che rappresenta i fornitori di tecnologie per il riciclo chimico dei rifiuti plastici, contesta in un position paper (scaricabile in allegato) i risultati del rapporto "Leaky loop 'recycling': A technical correction on the quality of pyrolysis oil made from plastic waste" pubblicato a fine ottobre da Zero Waste Europe (leggi articolo), poiché esprimerebbe "un'interpretazione errata dei fatti e delle prove scientifiche relative alla pirolisi".
Chemical Recycling Europe sottolinea che la pirolisi si concentra sul trattamento dei rifiuti plastici misti che non possono essere riciclati meccanicamente, ottenendo materie prime (olio di pirolisi) sostitutive a quelle fossili per produrre materiali destinati ad imballaggi anche a contatto con alimenti. Tecnologia essenziale per raggiungere gli obiettivi sul contenuto di plastica riciclata e per aumentare i tassi di riciclo, come richiesto dalla UE.
"Ad oggi, in Europa, non esiste altro processo di riciclo autorizzato in grado di produrre contenuto riciclato food-grade per poliolefine su larga scala", sostiene l'associazione.
In merito ai punti del documento pubblicato da Zero Waste Europe, CRE sostiene che sono disponibili numerose ricerche e dati che avrebbero potuto essere utilizzati per trarre conclusioni sullo status quo della pirolisi, ma il rapporto "trae conclusioni basate su un insieme ristretto di prove inconcludenti per oscurare i fatti".
Secondo Chemical Recycling Europe, il riciclo chimico non va visto come alternativa a quello meccanico, ma - piuttosto - alla termovalorizzazione dei rifiuti.
Nel position paper viene anche chiarito il ruolo della diluizione dell'olio di pirolisi in fase di cracking, dovuta alla limitata disponibilità e alle economie di scala. Vengono chiariti anche i dubbi in merito ai limiti del processo in termini di incompatibilità con diverse tipologie di plastiche e additivi, come il PVC, il bromo, metalli e IPA, così come su contaminanti, sottoprodotti ed emissioni degli impianti.
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