21 febbraio 2023 08:42
In un'intervista rilasciata al Sole 24 Ore, a firma di Sara Deganello, la AD di Novamont Catia Bastioli ha sollevato il tema della concorrenza, non sempre leale, dei prodotti in plastica compostabile provenienti dalla Cina. Visto che il paese asiatico ne sta spingendo la produzione, ma non ne assorbe completamente i prodotti, "ha iniziato un’azione di dumping esportando in Italia, dove oggi si trovano falsi, cioè prodotti falsamente biodegradabili o provenienti da fonti non rinnovabili. Basti vedere la black list dell’ente di certificazione Tüv, in cui ci sono centinaia di prodotti fuorilegge", ha affermato la manager al quotidiano finanziario.
Un altro aspetto sollevato da Catia Bastioli è il mancato riconoscimento, a livello UE, del valore di decarbonizzazione dei prodotti biobased, che fa sì che gli impianti europei debbano pagare per la CO2 emessa, ma lo stesso non accade per i prodotti ad alto impatto esportati dalle aziende cinesi. "Il rischio è importare grandi quantità di CO2 dalla Cina bloccando lo sviluppo in Europa".
Le imprese europee del settore si trovano a fronteggiare anche la concorrenza delle aziende statunitensi, che stanno investendo nella chimica verde, sfruttando la legge sul biomanufacturing approvata dal Presidente Biden in autunno e l’Inflation Reduction Act che sostiene i prodotti prodotti negli Stati Uniti.
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