10 ottobre 2018 15:23
La Commissione Ambiente del Parlamento europeo ha esaminato e votato oggi la proposta della Commissione europea per una limitazione dell’uso di plastiche monouso nella UE varata all'inizio dell'anno (leggi articolo).
Il testo approvato con 51 voti favorevoli, 10 contrari e tre astenuti, prevede la messa al bando dal mercato europeo, a partire dal 2021, di alcuni articoli monouso in plastica quali bastoncini cotonati per la pulizia delle orecchie, posate, piatti, cannucce, mescolatori per bevande e aste per palloncini, come già chiesto da Bruxelles. Nella lista emendata dal Parlamento sono stati aggiunti anche i sacchetti ultraleggeri (salvo la necessità per ragioni di igiene), gli articoli in plastica oxodegradabile e i contenitori (tazze e vaschette) in polistirene espanso per consumo immediato (fast-food) o asporto (take-away) di alimenti senza ulteriori preparazioni.
Inoltre, viene chiesto ai paesi membri di ridurre il consumo, entro il 2025, di altri articoli monouso per i quali oggi non esistono alternative valide, come confezioni per hamburger, sandwich, frutta e verdura, dolci e gelati. Ai singoli governi anche il compito di incoraggiare l’impiego di prodotti riutilizzabili più volte, multiuso e riciclabili.
Per quanto concerne le bottiglie in plastica, dovranno essere raccolte in modo differenziato e riciclate per almeno il 90% entro 2025. I contenitori per bevande, inoltre, dovranno essere prodotti con plastiche riciclate per almeno il 35% del loro peso, a partire dal 2025 ed essere riciclabili.
Stretta di vite, infine, anche per mozziconi di sigarette e reti da pesca abbandonate. Nel primo caso anderebbero ridotti del 50% entro il 2025 e dell’80% entro il 2030. Gli Stati membri dovrebbero garantire, entro il 2030, la raccolta di almeno il 50% degli attrezzi da pesca persi o abbandonati contenenti plastica, con un obiettivo di riciclo di almeno il 15% entro il 2025.
Per mozziconi e reti da pesca deve essere applicata la responsabilità estesa dei produttori, che dovranno accollarsi i costi per la raccolta, il trasporto e il trattamento di questi rifiuti.
“L’Europa è responsabile solo di una piccola frazione della plastica che inquina i nostri oceani - ha commentato il relatore del progetto alla Commissione ambiente, la eurodeputata belga Frédérique Ries - Essa può e dovrebbe, tuttavia, essere un attore chiave nella ricerca di una soluzione a livello globale, come ha fatto in passato nella lotta contro il cambiamento climatico”. “Proibire, ridurre, tassare, ma anche sostituire e avvisare: gli stati membri hanno molte opzioni tra cui scegliere”, ha aggiunto.
Il documento approvato oggi dalla Commissione sarà votato dal Parlamento riunito in sessione plenaria a Strasburgo dal 22 al 25 ottobre.
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