7 luglio 2017 07:45
Soddisfazione per i risultati conseguiti l’anno scorso, conferma del trend positivo nella prima parte del 2017 e richiesta al Governo di prorogare almeno fino all’anno prossimo gli incentivi previsti dal dal Piano Industria 4.0, a cominciare dall’iperammortamento al 250% degli investimenti in beni strumentali, e di trasformare il superammortamento del 140% una misura strutturale. Questi, in estrema sintesi, i temi dell’Assemblea annuale di Ucimu-Sistemi per produrre, associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, che si è tenuta ieri presso la sede dell’Associazione a Cinisello Balsamo, in provincia di Milano.
COSTRUTTORI OTTIMISTI. A metà dell’anno, incomincia a delinearsi un bilancio positivo per il settore, con una crescita attesa per produzione, consumo interno ed esportazioni, anche grazie allo stimolo degli incentivi fiscali introdotti dal Governo con il Piano Nazionale Industria 4.0. Le stime del Centro studi Ucimu indicano, per l’anno in corso, una crescita della produzione del 6,7% fino a sfiorare i 6 miliardi di euro (5.925 milioni) e una domanda interna di macchine utensili e robot che potrebbe raggiungere 4,25 miliardi, con una crescita del 10% sul 2016, trainando sia le consegne dei costruttori italiani - attese in crescita del 12% a 2.575 milioni -, sia le importazioni (+7,5%). Anche l’export dovrebbe tornare quest’anno nel quadrante positivo, con un incremento previsto del 3% per un valore di 3.350 milioni di euro.
Risultati, oltre tutto, che seguono quelli di un 2016 che si è chiuso in modo altrettanto brillante: produzione +6% a 5.552 milioni di euro, consegne sul mercato interno +26% a 2.300 milioni (su un totale di 2.859 milioni, +15,3%) e solo un leggero declino delle esportazioni (-4%) a 3.252 milioni di euro.
ORDINI A DOPPIA CIFRA. “In un contesto di generale arretramento dell’industria mondiale di settore, l’Italia ha mostrato di avere fiato e gambe per crescere, e crescere ancora, rispetto a quanto già fatto nel biennio precedente - ha commentato Massimo Carboniero (nella foto), presidente di Ucimu -. D’altra parte i provvedimenti contenuti nel Piano Nazionale Industria 4.0 hanno già prodotto i primi effetti come dimostrato dall’andamento degli ordini raccolti dai costruttori sul mercato italiano. Dopo il +22,2% del primo trimestre del 2017, l’indice degli ordini raccolti dai costruttori italiani sul mercato domestico nel secondo trimestre registra un incremento del 28,5% a conferma della tendenza ad acquisire nuovi macchinari e nuove tecnologie per la connettività degli impianti”.
PROROGARE GLI INCENTIVI.“Nonostante ciò, neanche alla fine del 2017 avremo recuperato tutto il terreno negli anni della crisi - ha aggiunto Carboniero -. Il rilancio della competitività delle PMI manifatturiere è appena avviato, occorre tempo perché esse recepiscano i provvedimenti e avviino i piani di investimento”.
La ricetta avanzata da Ucimu è quella di trasformare il superammortamento in provvedimento strutturale, “anche per adeguare gli attuali coefficienti di ammortamento che non corrispondono più alla reale durata dei beni” e reiterare l’iperammortamento nella prossima Legge di bilancio, "prolungandone così l’operatività di un anno rispetto agli attuali termini fissati”.
CAUTO IL GOVERNO. Ipotesi accolta con cautela dal ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, collegato in videoconferenza da Roma, che pur ritenendo utile una visione di lungo periodo, pensa sia dannoso avviare adesso una discussione, poiché potrebbe bloccare o rallentare le decisioni di investimento da parte delle imprese manifatturiere: “Se dicessi oggi qualcosa di definitivo sulla legge di bilancio, da domani mattina voi non avreste più un ordine ed è una cosa che non può succedere”, ha commentato.
Qualche apertura potrebbe arrivare dal Governo nei termini di consegna (già estesi da giugno a luglio 2018), onde evitare che i macchinari possano non essere installati entro la prima metà dell’anno prossimo, termine ultimo per beneficiare degli incentivi.
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