27 ottobre 2016 12:44
Nel corso di una audizione alla X Commissione Attività produttive della Camera dei Deputati, sulle prospettive della chimica italiana, l’AD di Versalis Daniele Ferrari (nella foto) ha dichiarato che il cracker per etilene di Porto Marghera - che doveva essere fermato due anni fa (leggi articolo) ed è stato riacceso nel febbraio 2015 - è attualmente in funzione e, se le condizioni resteranno favorevoli, lo resterà anche nei prossimi anni, grazie ad una serie di accordi stipulati con alcuni gruppi chimici.
A questo scopo è stato programmato nel 2017 un fermo per manutenzione, che comporterà anche il riassetto delle utilities e il potenziamento delle attività logistiche. Nel sito veneziano è stato confermato anche l’investimento nella chimica verde, in partnership con la statunitense Elevance Renewable Sciences per l’implementazione di un nuovo processo di metatesi applicata agli oli vegetali destinato alla sintesi di prodotti chimici biobased (additivi per l’estrazione petrolifera, detergenti, solventi, bio-lubrificanti e oleochemicals); impianti attualmente in fase di progettazione, per un investimento complessivo di circa 200 milioni di euro.
A FERRARA SI VA AVANTI CON L’EPDM. Ferrari ha anche confermato il potenziamento delle capacità produttive di elastomeri EPDM nel sito di Ferrara, progetto da circa 250 milioni di euro: completato il revamping degli impianti esistenti, è ora in corso la costruzione di una nuova linea e si stanno portando avanti attività di ricerca e sviluppo volte al rinnovo della gamma, con l’introduzione di nuove specialità.
Confermati anche gli investimenti a Porto Torres attraverso Matrìca, joint-venture con Novamont, e la partnership con Yulex e Pirelli per la produzione di gomma naturale da guayule, per la quale sono in corso test e sperimentazioni in Sicilia.
LE SFIDE DELLA CHIMICA. Parlando dello scenario della chimica europea, Ferrari ha ricordato le sfide che l’industria deve affrontare in termini di maggiori costi energetici rispetto a USA e Medio Oriente, ridotte disponibilità di materie prime, crescita debole della domanda, disomogeneità nelle politiche climatiche , alti costi legati alla compliance al Reach e le proposte ‘ambiziose’ per la Circular Economy avanzate da Bruxelles.
VERSO IL PAREGGIO. Pur in condizioni di mercato non sempre facili, Versalis sta ristrutturando le attività per accentuare il peso delle specialità rispetto alle commodities e migliorare l’efficienza dei processi. Interventi che stanno dando i primi frutti, con il raggiungimento, l’anno scorso, dell’obiettivo di break-even operativo, un anno in anticipo rispetto alle previsioni, e un flusso di cassa “in significativo miglioramento”. In dettaglio, il risultato operativo adj nel 2015 è stato positivo per 308 milioni di euro, e per 223 milioni nei primi sei mesi di quest’anno. Il flusso di cassa, invece, l’anno scorso è stato negativo per 58 milioni (contro i -867 milioni del 22014), ma è già sopra di 37 milioni nel primo semestre 2016. Al risultato ha contribuito anche il mercato favorevole dell’etilene in Europa, caratterizzato da shortage e da un aumento dei margini rispetto alla nafta. Un contributo positivo, ha ricordato l’AD di Versalis, è venuto anche dalle buone performance di polietilene e stireniche. In crescita anche i margini degli elastomeri, nonostante l’eccesso di capacità nel butadiene, che comprime i prezzi e limita le esportazioni verso l’Asia.
OUTLOOK 2016. Versalis prevede di confermare anche quest’anno i risultati positivi del 2015, generando un flusso di cassa positivo “per la prima volta da alcuni decenni”. Nel breve-medio termine, l’obiettivo della società chimica del gruppo ENI “è consolidare in maniera stabile una società forte ed autosufficiente, in grado di creare valore. Per completare il processo di trasformazione, è fondamentale continuare le azioni di rifocalizzazione del portafoglio verso prodotti più differenziati e di internazionalizzazione, partecipando alle dinamiche specifiche dell’industria chimica”.
Ulteriori dettagli - e qualche novità - potrebbero essere contenuti nel nuovo piano industriale per la chimica, che sarà presentato nelle prossime settimane da ENI.
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