Sbloccati i cantieri per la riqualificazione del polo petrolchimico sardo alla chimica verde.
10 luglio 2012 09:53
A più di un anno dalla presentazione del progetto, dopo diversi stop-and-go burocratici, sono stati riaperti in Sardegna i cantieri per la realizzazione del nuovo polo della chimica verde, progetto lanciato dal gruppo ENI e da Novamont nell'ambito della joint-venture Matrica.
I lavori - afferma in una nota la Regione Sardegna - partono dopo la positiva conclusione da parte del gruppo Eni e Matrica del contradditorio sui dati ambientali relativi all’acqua, all’aria e all’ambiente con gli uffici tecnici della Regione e degli enti locali, come previsto dal Ministero dell’Ambiente. I cantieri erano stati aperti e subito fermati il 30 maggio scorso.
"Con l’avvio della prima fase di realizzazione del progetto chimica verde per Porto Torres prende forma un progetto innovativo, che rappresenta una grande opportunità per la Sardegna e per il territorio non solo per i risvolti occupazionali, ma anche per le possibili interazioni con la ricerca e il settore agricolo", ha commentato Presidente della regione Sardegna Ugo Cappellacci.
Il piano di riqualificazione del polo petrolchimico di Porto Torres richiederà investimenti per oltre un miliardo di euro, di cui mezzo miliardo solo per la chimica verde di Matrica. Il piano industriale prevede la realizzazione, in tre fasi, di sette impianti produttivi e laboratori R&D (questi ultimi inaugurati a febbraio) nell'arco dei prossimi cinque anni. La fase 1 vedrà l'avvio di due impianti integrati per un investimento intorno ai 100 milioni di euro: il primo produrrà monomeri biodegradabili da fonti rinnovabili (40mila tonnellate annue), il secondo li trasformerà in oli lubrificanti biodegradabili (30 mila t/a).
La seconda fase del progetto prevede la messa in marcia di altri due impianti, rispettivamente per additivi bio e filler destinati all'industria degli pneumatici verdi e degli elastomeri, mentre nella terza e ultima fase sarà costruito un impianto per bioplastiche Mater-Bi da 120.000 tonnellate annue.
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