martedì 10 gennaio 2017
Dal 1 gennaio scorso è possibile accedere all’iperammortamento del 250% per i beni strumentali in ottica Industria 4.0. Oltre ai requisiti tecnologici, riportati nell’Allegato A della legge di Bilancio, occorre anche attestare l’interconnessione o integrazione delle macchine con il sistema aziendale di gestione della produzione, aspetto ancora in parte da chiarire nei minuti dettagli.
Il pieno rispetto di tutti i requisiti deve essere messo nero su bianco: se l’investimento è inferiore o pari a 500mila euro, basta una dichiarazione del legale rappresentante dell’impresa; se il valore del bene è superiore, occorre invece una perizia tecnica giurata redatta da un ente accreditato o da un ingegnere o perito industriale iscritti all’albo.
In ogni caso, una valutazione di un perito esterno è consigliabile anche nel caso di investimenti inferiori a mezzo milione di euro, per evitare di incorrere in spiacevoli contenziosi in caso di verifica fiscale.
Oltre ai trasformatori di plastiche e gomma, anche i costruttori di macchine e impianti sono alla ricerca di periti in grado di supportare le aziende in questo delicato compito. Tanto che in redazione abbiamo già ricevuto un paio di telefonate di aziende interessate a mettersi in contatto con professionisti o enti accreditati in grado di redarre una perizia tecnica. Stiamo quindi raccogliendo, senza alcuna pretesa di creare un elenco esaustivo, nominativi da girare alle aziende che ci chiedono consiglio: segnalateci la vostra candidatura via email (redazione@polimerica.it) con due righe di liberatoria per consentirci di inviare i vostri riferimenti a chi fosse interessato a contattarvi.