Nel Porto di Ancona bloccati dieci container diretti in Cina. Del tema si è occupato un recente convegno a Roma.
19 dicembre 2011 07:30
Dopo la maxi operazione Gold Plastic eseguita all'inizio del mese dalla Guardia di Finanza, che ha portato a 54 arresti e alla scoperta di un traffico internazionale di 34mila tonnellate di rifiuti speciali in gomma e plastica verso la Cina, un nuovo sequestro è stato effettuato venerdì scorso dai militari delle Fiamme Gialle nel porto di Ancona. Si tratta in questo caso, di dieci container contenenti quasi 187 tonnellate di rifiuti in plastica, per un valore superiore a 100mila euro.
I container stavano per essere imbarcati su navi dirette verso porti dell'Estremo Oriente, ma a un controllo dei finanzieri alcune certificazioni indispensabili per l'esportazione si sono rivelate non regolari. L'attività, svolta in collaborazione con la locale dogana, ha permesso di segnalare alla magistratura una società marchigiana per traffico illegale di rifiuti.
Come ha messo in luce una recente inchiesta condotta da Report, una volta sbarcati nei porti cinesi, questi rifiuti vengono ripuliti in modo superficiale, rigranulati senza garanzie igieniche e reimmessi sul mercato locale, senza controlli o tracciamento. Il fondato sospetto è che la plastica riprocesessata venga utilizzata per produrre giocattoli, apparecchi elettronici, casalinghi e altri articoli destinati in larga parte all'export. Un traffico che ai rischi sanitari e igienici, aggiunge il danno arrecato ai riciclatori italiani, che perdono una preziosa "materia prima" per i propri impianti.
Il tema è stato oggetto di un convegno tenutosi la scorsa settimana a Roma, organizzato da PolieCo e Legambiente, in collaborazione con Unicri (Istituto Interregionale delle Nazioni Unite per la Ricerca sul Crimine e la Giustizia), dal titolo "Il traffico illecito di rifiuti: un emergenza globale". Nel corso dell'incontro è stata lanciata la proposta di un Osservatorio internazionale sui traffici illeciti. “La costituzione dell'Osservatorio – ha dichiarato il Presidente PolieCo, Enrico Bobbio – va salutata con entusiasmo da tutti quelli che hanno a cuore le sorti dell’ambiente e dello sviluppo del Paese”. “Sono lontani, infatti, i tempi in cui mondo dell’impresa, della produzione e dell’economia divergevano fortemente dalle istanze ambientali – ha aggiunto - Oggi, all’alba della terza rivoluzione industriale, come ci ricordano autorevoli economisti, per produrre ricchezza e benessere occorre confrontarsi con tutti i fattori in gioco, tra cui l’ambiente in via prioritaria”.
Sul fronte della rinnovata geografia dei flussi, il Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini ha ricordato l’esempio della Cina, che proprio questa estate ha varato regole precise e severe contro l’ingresso di materiali inquinati: “A questo punto USA ed Europa non hanno più giustificazioni nel ritardare norme severe che contrastino i traffici illeciti anche perche? l’obiettivo della green economy impone la lotta senza quartiere ai traffici illegali e la cooperazione internazionale per sostenere l’economia del riciclo”.
Nel corso del convegno sono state anche presentate alcune proposte volte a contrastare il traffico di rifiuti e l'attività delle 'ecomafie', che riportiamo integralmente:
- rafforzare da un lato e semplificare dall’altro il quadro sanzionatorio in materia di tutela penale dell’ambiente attualmente in vigore nel nostro Paese: un risultato possibile attraverso l’introduzione nel Codice penale di specifici delitti (dall’inquinamento al disastro ambientale) sulla falsariga di quanto previsto dalla direttiva comunitaria 2008/99/CE e da diversi disegni di legge d’iniziativa parlamentare, e la contestuale depenalizzazione di altre fattispecie previste dall’attuale normativa.
- Rendere pienamente operativa la nuova classificazione del delitto di attivita? organizzata di traffico illecito di rifiuti, prevedendo, come per tutti gli altri delitti di competenza delle Procure distrettuali antimafia, l’utilizzo di intercettazioni telefoniche e ambientali in presenza di sufficienti indizi di reato, e non gravi com’e? attualmente, e prolungando fino a un anno i termini per le indagini preliminari.
- Prevedere una serie di modifiche normative finalizzate a rendere più efficaci, anche dal punto di vista della sostenibilita? economica, le procedure di sequestro di rifiuti ai sensi dell'art.259 o dell'art.260 del D. Lgs.152/2006 presso aree portuali e aeroportuali.
- Sollecitare, come previsto dalla gia? citata direttiva comunitaria 2008/99/CE, l’introduzione di sanzioni adeguate per quanto riguarda la gestione e la spedizione illecita di rifiuti in tutti i Paesi dell’Unione europea, facendo tesoro dell’esperienza accumulata in Italia, dal punto di vista legislativo e giudiziario grazie all’introduzione del delitto di attivita? organizzata di traffico illecito di rifiuti.
- Rafforzare e rendere costante l’azione di contrasto dei traffici internazionali di rifiuti da parte dell’Organizzazione mondiale delle Dogane.
- Rafforzare in materia di prevenzione e contrasto dei traffici illeciti di rifiuti, e più in generale dei fenomeni di criminalita? ambientale transnazionale, l’attivita? svolta da organismi europei, quali Europol e Eurojust, e internazionali, come Interpol e UNICRI.
© Polimerica - Riproduzione riservata
Loc. Pian D'Assino, snc - 06019 Umbertide (PG)
Tel: +39 0759417862
Web: www.lucy-plast.it - Email: info@lucy-plast.it
Via della Merlata, 28 - 20014 Nerviano (MI)
Tel: +39 0331 587171 - Fax: +39 0331 584212
Web: www.frilvam.com/ - Email: frilvam@frilvam.com
Via Gasdotto, 25 - 36078 Valdagno (VI)
Tel: +39 0445 402438
Web: www.gpdipiazzon.it - Email: info@gpdipiazzon.it
Via Savona, 97 - 20144 Milano (MI)
Tel: +39 02.47711169 - Fax: +39 02.47711188
Web: www.plasticconsult.it - Email: info@plasticconsult.it
Presentate da Aliplast alla fiera bolognese. Andriolo: 'un’economia sostenibile e circolare nel settore cosmetico è possibile'.
Il costruttore italiano di impianti di estrusione partecipa alle due maggiori fiere internazionali in programma quest'anno negli USA e in Cina.