23 marzo 2023 08:52
Prima riunione ieri a Roma, presso il Ministero delle Imprese e del made in Italy (
Mimit), del
tavolo per la chimica, occasione per fare il punto sull'andamento del settore con i rappresentanti delle imprese e dei lavoratori. Si è parlato di
caro energia,
transizione ecologica,
semplificazioni amministrative e accelerazione di iter procedurali, nonché di
materie prime critiche.
Il nostro Paese è il terzo produttore europeo di
chimica dopo Germania e Francia, con una quota del 9,5%, mentre a livello mondiale occupa la dodicesima posizione. In Italia operano quasi
3mila imprese con
280mila addetti, per un valore aggiunto pari a 56 miliardi di euro ed esportazioni, nel 2021, intorno a 35,4 miliardi.
Presieduto dal ministro
Adolfo Urso (nella foto), al tavolo hanno partecipato rappresentanti del Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica, degli enti locali, delle associazioni di categoria e dei sindacati.
“La chimica assume una
rilevanza sempre maggiore nel disegno di politica industriale del nostro Paese - ha dichiarato il ministro delle Imprese e Made in Italy Adolfo Urso aprendo i lavori -.
L’apporto di questo importante comparto risulta infatti
indispensabile al Made in Italy, perché trasferisce
innovazione tecnologica a tutti i settori utilizzatori, contribuisce ad alimentare la competitività e sostenibilità, difendendo e generando un numero significativo di posti di lavoro”.
Soddisfatto dell'incontro il Presidente di
Federchimica,
Paolo Lamberti (foto a destra): “Ringraziamo il Governo per la sensibilità dimostrata nei confronti del nostro settore. Data la
rilevanza strategica dell’industria chimica, impostare al meglio le politiche per il nostro settore, sia a livello europeo sia a livello nazionale, sarà di indubbio vantaggio per tutto il sistema produttivo del Paese, specie in una fase in cui la nostra
capacità di innovazione a favore del progresso tecnologico sarà più cruciale che mai”, ha spiegato.
“La chimica - ha ricordato il Presidente di Federchimica - è essenziale per il suo ruolo di infrastruttura tecnologica al servizio di tutto il sistema economico: le sostanze chimiche, infatti, sono presenti in circa il 95% dei manufatti e sono alla base delle principali catene di valore. Non va dimenticato, poi, che la chimica è strategica per realizzare concretamente la transizione ecologica".
Sul fronte sindacale, la segretaria generale della
Uiltec,
Daniela Piras (foto a sinistra) ha sottolineato la necessità di dare
più continuità al tavolo della chimica: "questi appuntamenti non possono rappresentare solo dei
momenti sporadici per ribadire le criticità, ma devono doprattutto indicare il modo per affrontare le sfide sulle quali il settore è chiamato a rispondere in tema di transizione energetica e sostenibilità ambientale".
“I problemi di approvvigionamento di materie prime, di fabbisogno energetico, e in particolar modo di attrazione di investimento devono trovare una strategia condivisa - puntualizza Piras -. Non deve sfuggire che il settore beneficia di relazioni industriali di alta qualità. Si tratta di un sistema che può facilitare un confronto utile allo snellimento burocratico e ad una strategia finalizzata alla trasformazione nella transizione green, sulla quale la chimica italiana è chiamata a dare risposta. Lo si può fare con tavoli sistemici e pragmatici correlati a tutti gli ambiti nei quali il governo ha voluto attivarli, ma in particolare proprio quello chimico risulta centrale per generare i processi di innovazione e di prodotto che sono la vera sfida di competitività del nostro sistema industriale”.
“Maggiore attenzione e sostegno alle imprese e negli investimenti nelle produzioni di chimica di base e rilancio dell’impegno in ricerca e sviluppo, per valorizzare nuovi materiali e tecnologie, come le bioplastiche e il riciclo chimico, alla base di future filiere industriali che sviluppino economia circolare e green” è quanto chiede, invece, il sindacato dei chimici Femca Cisl.
"Occorre intervenire con decisione contro la finanziarizzazione del sistema ETS che rischia di compromettere la continuità produttiva delle aziende - osserva Lorenzo Zoli, Segretario di Femca Cisl -. Fondamentale è puntare sulle infrastrutture logistiche chimiche come la pipeline dell'area padana che può rappresentare un vero incentivo per l'insediamento di nuovi investimenti e nuove imprese”.
Durante l'incontro, riferiscono i sindacati, il ministro ha comunicato, alla luce della legge delega sul fisco, il riordino e la semplificazione dei circa 2000 incentivi nazionali, annunciandone una drastica riduzione e una tassazione che sosterrà l’intero settore.
L’incontro si è chiuso con la programmazione di ulteriori tavoli tecnici per approfondire in maniera specifica i fabbisogni di ogni filiera, dalla chimica di base a quella specialistica.
Il tavolo della chimica segue incontri analoghi tenutisi nei giorni scorsi con i rappresentanti dei comparti dell’automotive e della moda, mentre quello sulla farmaceutica è in programma il prossimo 29 marzo.
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