11 novembre 2022 08:55
I costruttori tedeschi di macchine e impianti per la trasformazione di materie plastiche devono mettere in conto, oltre al caro energia e allo shortage di materie prime e componenti, anche la carenza di personale specializzato, come segnala Thorsten Kühmann (nella foto), direttore dell'associazione di settore in seno alla federazione VDMA.
Da un recente sondaggio condotto tra le aziende associate, emerge infatti che quasi otto su dieci sono alla ricerca di lavoratori qualificati e il 27% ritiene un problema molto serio la carenza di manodopera; quasi un terzo degli intervistati, inoltre, teme che la situazione possa peggiorare nei prossimi mesi.
Uno dei motivi - spiega Kühmann - è da ricercarsi nello sviluppo demografico, previsto da tempo, ma che ora sta avendo un impatto reale sull'economia. "Vanno in pensione più persone di quanti giovani entrano nel mondo del lavoro. Inoltre, il settore dell'ingegneria meccanica è cresciuto negli ultimi anni spinto dall'aumento della domanda, è ciò ha portato a una maggiore richiesta di manodopera qualificata". "Un altro motivo - aggiunge il direttore dell'associazione tedesca dei costruttori di macchine per plastica e gomma - è che, purtroppo, l'industria delle materie plastiche è poco attrattiva per i giovani, che spesso non hanno una corretta percezione di questo settore. A quanto sembra, non siamo ancora riusciti a far capire che siamo l'industria che sta aprendo la strada alla circolarità. In altre parole, chiunque sia coinvolto nel nostro settore può dare un contributo importante alla sostenibilità. Siamo un industria al centro della transizione ecologica e all'avanguardia in termini di digitalizzazione, due temi che dovrebbero attrarre i giovani".
Per superare l'impasse, Kühmann ritiene utile lavorare per migliorare l'immagine del comparto tra i giovani, e non solo nell’ingegneria meccanica. "Bisogna coinvolgere l'intera filiera delle materie plastiche, dai produttori ai costruttori di macchine, dai riciclatori agli utilizzatori - spiega -. Se riusciremo a mostrare ciò che siamo veramente, potremo diventare interessanti anche per i giovani". Secondo il direttore dell'associazione, fino ad oggi le aziende hanno agito soprattutto individualmente per migliorare la loro immagine pubblica e attirare giovani talenti, ma c'è un grande potenziale nell'incanalare questi sforzi in un progetto comune. "Sarebbe ipotizzabile, ad esempio, una giornata in cui l’intera industria della plastica si presenta ai giovani in cerca di lavoro. Qualcosa di simile esiste già negli Stati Uniti e possiamo imparare da loro".
Kühmann ritiene che le nuove tecnologie per l'automazione, la digitalizzazione e l'intelligenza artificiale possano colmare in parte il divario tra domanda e offerta di lavoro, ma si tratta di un orizzonte a medio e lungo termine, che risolve solo in parte il problema: serviranno forse meno operatori macchina, ma saranno richieste nuove competenze nell'Information technology.
C'è poi il tema degli effetti della crisi energetica sull'occupazione. Secondo una recente indagine condotta in Germania dall'Istituto IFO, un quarto delle aziende tedesche a conduzione familiare è intenzionata a tagliare posti di lavoro a causa del caro-energia. "Non si può escludere che alcune aziende ridurranno il personale. Tuttavia, non dovremmo dedurre una tendenza a lungo termine da una crisi di breve periodo. Molte aziende stanno già compiendo ogni sforzo possibile per rimodulare la loro fornitura di energia e sono alla ricerca di alternative al petrolio e al gas. Questo non accadrà dall'oggi al domani, ma il processo è in corso. La richiesta di tecnologie avanzate nel settore delle macchine per gomma e plastica in un'ottica di economia circolare e di riciclo è associata alla creazione di posti di lavoro attraenti".
Infine, secondo Kühmann, l'arrivo di di lavoratori qualificati da paesi terzi potrebbe mitigare la mancanza di manodopera specializzata e, per questa ragione, VDMA sostiene ogni misura che faciliti l'immigrazione di lavoratori qualificati. "Tuttavia, le leggi migliori servono a poco se non funziona il collocamento pratico di lavoratori qualificati disposti a emigrare per assumere incarichi all'interno delle nostre aziende, che hanno urgente bisogno di specialisti. È qui che le agenzie di lavoro interinale potrebbero svolgere un ruolo cruciale, grazie alle competenze che hanno già dimostrato nell'integrazione dei rifugiati nel mercato del lavoro tedesco".
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