3 marzo 2022 09:16
Al coro pressoché unanime che plaude alla risoluzione votata ieri dall'UNEP, che apre la strada ad un negoziato globale contro l'inquinamento da plastica (leggi articolo), si aggiunge anche ICCA (International Council of Chemical Associations), l'organismo che rappresenta gli interessi dell'industria chimica a livello mondiale, alla quale aderisce per l'Europa Cefic.
I rappresentanti dell'associazone, in qualità di osservatori, erano presenti all'Assemblea delle Nazioni Unite per l'ambiente (UNEA-5), riunitasi nei giorni scorsi a Nairobi.
L'industria chimica sostiene pienamente un accordo globale per porre fine alla dispersione dei rifiuti plastici nell'ambiente e migliorare la circolarità della plastica. In particolare - sottolinea ICCA -, l'ampio mandato previsto dalla risoluzione offre ai governi la flessibilità di identificare misure vincolanti e volontarie che abbracciano l'intera filiera della plastica, pur riconoscendo che non esiste un approccio unico per affrontare questa sfida.
"Apprezziamo - si legge in una nota - che sia stato evidenziato il ruolo significativo svolto dalla plastica nella società e che vengano promossi la produzione e il consumo sostenibile di questo materiale, dalla progettazione dei prodotti fino alla gestione dei rifiuti. Molti dei principi della risoluzione sono in linea con i 5 elementi chiave identificati da ICCA per un approccio globale al problema".
L'associazione dell'industria chimica, insieme a Cefic, ribadisce il contributo che il riciclo chimico può apportare alla soluzione del problema, incrementando le frazioni di plastica potenzialmente recuperabili, colmando le lacune oggi presenti nel ciclo di gestione dei rifiuti.
ICCA chiede che vengano sciolti i nodi che ancora frenano lo sviluppo delle tecnologie di riciclo chimico, al fine di contribuire agli ambiziosi obiettivi di riciclo fissati dalla UE. Le condizioni abilitanti includono innovazione, quadro politico favorevole, condizioni di parità tra le diverse opzioni di riciclo e percorsi chiari per valorizzare la plastica post-consumo che altrimenti viene esportata, incenerita, avviata in discarica o comunque sprecata, oggi pari all'85% di quella raccolta a livello europeo.
A favore dell'accordo siglato ieri a Nairobi si è espressa anche PlasticsEurope, Federazione europea dei produttori di materie plastiche (leggi articolo).
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