25 giugno 2021 08:45
La tecnologia Proesa, sviluppata a Mossi e Ghisolfi e rilevata da Versalis nel 2018 insieme ad alcune attività nella chimica verde (leggi articolo), tra cui la bioraffineria di Crescentino (VC), è al centro di un accordo con Saipem per la commercializzazione e la costruzione di nuovi impianti a livello globale.
I due partner forniranno soluzioni integrate e tecnologicamente all’avanguardia per la produzione di bioetanolo e di prodotti chimici da biomasse lignocellulosiche non destinate all'alimentazione, come scarti agricoli, cippato di legno e colture energetiche.
In base all'accordo - si legge in una nota -, Versalis gestirà gli aspetti commerciali relativi alla concessione dei diritti di licenza della tecnologia Proesa e fornirà servizi di ingegneria, assistenza e training, mentre Saipem si occuperà di tutte le fasi di sviluppo degli impianti produttivi, dalla progettazione alla realizzazione. Inoltre, le due aziende collaboreranno, con un team congiunto dedicato, a futuri sviluppi del processo industriale. La bioraffineria di Crescentino (Vercelli), dove la tecnologia Proesa è già implementata, servirà da impianto dimostrativo.
“L’obiettivo è che questa tecnologia innovativa, che è parte integrante del nostro piano di trasformazione in chiave sostenibile all’interno della più ampia strategia di decarbonizzazione di Eni, contribuisca allo sviluppo di prodotti da rinnovabili in un settore della chimica globalmente in crescita”, commenta Adriano Alfani, Amministratore Delegato di Versalis (a sinistra nella foto).
"La domanda globale di bioetanolo - aggiunge Francesco Caio, AD di Saipem (a destra) - è prevista in crescita nei prossimi anni e con Versalis intendiamo soddisfarla facendo leva su una tecnologia tra le più promettenti. Questo accordo rappresenta per entrambi un’opportunità in termini di crescita e vantaggio competitivo ed è un ulteriore tassello della nostra strategia di sviluppo di tecnologie 'green' per la transizione energetica”.
Acronimo di PROduzione di Etanolo da biomasSA, Proesa è una tecnologia sviluppata in Italia da Biochemtex, società d’ingegneria del Gruppo Mossi Ghisolfi. Combinata con gli enzimi Cellic prodotti da Novozymes, consente di estrarre e destrutturare gli zuccheri presenti nelle biomasse lignocellulosiche e trasformarli, mediante fermentazione, in etanolo, carburanti e prodotti chimici. La lignina e il biogas originati durante il processo vengono utilizzati per fornire l'energia necessaria al funzionamento degli impianti di produzione del bioetanolo.
Con la piattaforma Proesa si potrebbero produrre, oltre ai biocarburanti, anche intermedi chimici quali isoprene, butadiene e 1,4 butandiolo (bioBDO) e, teoricamente, anche aromatici come il paraxilolo.
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