15 maggio 2019 17:11
Secondo i dati forniti ieri da Corepla a margine dell’Assemblea dei Consorziati, sono pari a 643.544 tonnellate i rifiuti di imballaggio in plastica provenienti dalla raccolta differenziata domestica riciclati nel 2018 dal Consorzio, di cui 27.366 ton provenienti da superfici private. Si tratta di una crescita del +9,7% rispetto alle 586.786 tonnellate riciclate nel 2017.
Per quanto concerne le diverse famiglie polimeriche, il materiale più riciclato è stato anche l’anno scorso il PET, che vale il 40% del totale (+4,1% rispetto al 2017), seguito dalle plastiche miste con il 35% (+16,7%); a distanza, l'HDPE con l’11% (+2,2%) e i film plastici con il 14% e una crescita intorno al 20%.
EFFETTI DEL CHINA BAN. Un risultato - si legge nella Relazione sulla gestione 2018 - ottenuto in un contesto estremamente negativo caratterizzato dagli effetti del China ban, ovvero il bando cinese all’import dei rifiuti annunciato a metà 2017.
Per quanto Corepla non abbia mai esportato in Estremo Oriente, il provvedimento ha causato un improvviso eccesso di offerta di rifiuti in Europa e generato un effetto a cascata: discesa a picco dei prezzi di quei prodotti che precedentemente venivano esportati nel Far East (tipicamente il film da commercio e industria) e conseguente marginalizzazione dei rifiuti similari ma di minor qualità, come il film da post-consumo domestico.
Le conseguenze sono state una maggiore difficoltà ad allocare le frazioni coinvolte e aumento delle giacenze, mentre dal punto di vista economico ciò si è tradotto in ridotti o mancati ricavi, corrispettivi di riciclo e maggiori costi per l’avvio a recupero energetico dei materiali non riciclabili per qualità più bassa. Corepla ha reagito introducendo nuovi prodotti e raggiungendo così una quota di riciclo pari a circa il 57% degli imballaggi in plastica gestiti.
OLTRE UN MILIONE CON GLI INDIPENDENTI. Alle 643.544 tonnellate riciclate da Corepla occorre aggiungere i rifiuti da imballaggio in plastica trattati da operatori industriali indipendenti provenienti dalle attività commerciali e industriali, pari ad altre 376.000 tonnellate (contro le 363.000 ton del 2017): si arriva così ad un riciclo complessivo nazionale di oltre 1 milione di tonnellate, a fronte di un immesso al consumo valutato in 2.292.000 tonnellate (44% imballaggi flessibili, 56% rigidi), in crescita di solo l’1% rispetto al 2017. In sintesi, dell’immesso al consumo, l’87,5% è stato recuperato e la maggior parte di plastica e? stata riciclata (44,5%) per produrre nuova materia prima, mentre il 43% è stato avviato a recupero energetico per la produzione di energia.
TERMOVALORIZZAZIONE E DISCARICA. L’anno scorso Corepla ha avviato a recupero energetico circa 383.000 tonnellate di rifiuti non riciclabili meccanicamente, utilizzate per produrre energia al posto di combustibili fossili. Il 71% è stato trasformato in combustibile alternativo e recuperato attraverso i cementifici, mentre il resto è stato avviato a termovalorizzatori, presenti soprattutto nelle regioni del Nord Italia. In discarica sono invece finite circa 110.000 tonnellate di residui plastici, pari al 9% del totale gestito dal Consorzio. Si tratta di un volume in crescita rispetto al 2017, a causa della carenza impiantistica del Paese e, per quanto riguarda direttamente Corepla - si legge nel Bilancio - dell’aumento delle quantità da gestire, concentrato prevalentemente nelle regioni del Centro e Sud Italia che hanno saturato gli impianti di preparazione di combustibile alternativo presenti sul territorio. Il ricorso allo smaltimento in discarica è stato necessario sia per l’aumento della frazione estranea non riciclabile e non recuperabile energeticamente presente nella raccolta differenziata, sia per le quantità di Plasmix prodotte da CSS collocati in aree in cui gli impianti di termovalorizzazione o i cementifici mancano, oppure non sono in condizione di ricevere tali frazioni.
PREZZI DI VENDITA. Per quanto concerne i prezzi di vendita all’asta, si rilevano dinamiche diverse tra le diverse famiglie di prodotti. Il prezzo medio del PET ha registrato un sensibile incremento (+41,9% nell’anno) e anche l’HDPE ha ripreso quota dopo la flessione del 2017 (+21,6%). In netto calo, invece, il polietilene a bassa densità (FIL/M, film da imballaggio). Particolarmente colpita dagli effetti del China ban la frazione FIL/S (film da imballaggio di piccola pezzatura), che ha visto aumentare progressivamente nel corso dell’anno il corrispettivo di riciclo ai riciclatori, a fronte di un precedente prezzo simbolico di un 1 euro a tonnellata. É invece sceso dell’11% il prezzo di vendita degli imballaggi in polipropilene (dell’IPP/C) e quello della frazione MPR, poliolefine miste (-47,5%).
RACCOLTA DIFFERENZIATA. Nel 2018 sono stati 57.781.901 i cittadini coinvolti e 7.231 (91%) i Comuni attivi nel servizio di raccolta differenziata, cresciuta del +13,6% a 1.219.571 tonnellate. Ammontano invece a 351 milioni di euro i corrispettivi riconosciuti da Corepla ai Comuni convenzionati o loro delegati per questo servizio. Il dato medio nazionale di raccolta pro capite è salito a 20 kg ad abitante, contro i 18 del 2017. Le Regioni piu virtuose si confermano Veneto e Sardegna con poco più di 28 kg/ab/anno.
COSTI E RICAVI. Corepla ha chiuso l’esercizio 2018 con ricavi per 639.241.000 di euro, 94 milioni in più rispetto all’anno precedente, in gran parte grazie all'aumento medio del Contributo Ambientale all’inizio del 2018 (448,9 contro 398,7 milioni), mentre la crescita dei ricavi da vendite di materiale avviato a riciclo (141,4 contro 104,3 milioni) è dovuta sia ad un incremento dei volumi venduti, sia ad un incremento dei prezzi medi di vendita del PET e dell’HDPE.
Anche i costi, però, sono cresciuti di 99 milioni rispetto al 2017, toccando i 666,1 milioni di euro, a causa di una maggiore raccolta, difficoltà a riciclare alcune tipologie di imballaggi e le problematiche legate agli utilizzi del plasmix (plastiche miste). Infine, per quanto concerne la platea dei consorziati, al 31 dicembre 2018 erano iscritte a Corepla 2.582 imprese, in leggero decremento rispetto alle 2.606 di un anno prima.
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