26 novembre 2018 08:45
Timori su un possibile rallentamento o blocco degli investimenti nella chimica verde di Matrìca a Porto Torres sono stati espressi dal Presidente di Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, a margine di un incontro tenutosi a Sassari per valutare lo stato di attuazione del protocollo d’intesa firmato nel 2011 tra Regione, Governo, Eni e Novamont sulle iniziative di reindustrializzazione nell’area dell’ex petrolchimico.
Ribadendo l’importanza di recuperare una prospettiva per favorire lo sviluppo di un progetto che è fondamentale non solo per la Sardegna ma per tutta per l’Italia, Pigliaru ha espresso timori sul futuro del progetto: “C’è una difficoltà che riguarda i rapporti tra i soci di Matrìca rispetto alla realizzazione della terza fase – ha spiegato – e la Sardegna e Porto Torres non possono pagare il prezzo di un problema che non riguarda la Regione. C’è un accordo del 2011, siglato da tutti, e noi esigiamo che sia rispettato e che si trovi al più presto una soluzione ai problemi emersi nell’incontro di oggi". "Chiediamo con forza che gli investimenti non solo siano confermati ma che la filiera della chimica verde sia completata in linea con le prospettive disegnate nel 2011 - ha aggiunto il Presidente della Regione -. Investiremo il Governo affinché porti i massimi vertici dei due partner industriali a un confronto per trovare una soluzione favorevole alle prospettive di sviluppo, di crescita e di lavoro a Porto Torres”.
“Il protocollo per la chimica verde a Porto Torres del 2011 è un piano di rientro di un debito di deindustrializzazione che Eni e Novamont hanno sottoscritto e che devono al territorio - ha dichiarato l'assessora dell’Industria di Regine Sardegna, Maria Grazia Piras -. In altre parti d’Italia i progetti stanno procedendo. Non vorremmo che le divergenze tra le due principali imprese, in merito a vincoli di concorrenza, facesse sì che Porto Torres resti esclusa dagli investimenti e dagli sviluppi attuali del mercato. Da qui una richiesta forte a Novamont di chiarire una volta per tutte la propria posizione e, a Eni, di confermare i propri impegni per sostenere eventuali investimenti alternativi, sempre nel campo della chimica verde”.
Il sindaco di Porto Torres, Sean Wheeler, teme i riflessi sull’occupazione di uno stop del progetto: "Esco da questo incontro con un senso di profonda preoccupazione – ha spiegato – avevamo da tempo notizie non confortanti. Ma oggi le aziende della joint-venture Matrìca, Novamont e Versalis, hanno dichiarato ufficialmente che non possono garantire il rispetto del Protocollo di intesa del 2011 e proseguire con gli investimenti della 'fase tre', prevalentemente a causa di diatribe societarie. Questo, di fatto, sta seriamente compromettendo tutta la filiera della chimica verde”.
Matrìca è una joint venture 50:50 costituita nel 2011 da Versalis e Novamont per riconvertire il petrolchimico di Porto Torres in una bioraffineria di terza generazione per lo sviluppo di prodotti da materie prime vegetali, con una filiera agricola integrata. La terza e ultima fase del progetto prevede l'avvio di un impianto per bioplastiche Mater-Bi, l’incremento della capacità produttiva di monomeri e la costruzione di una seconda linea biolubrificanti.
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