24 ottobre 2018 15:25
Il Parlamento europeo - e non è una sorpresa visto i recenti orientamenti - ha approvato oggi con 571 voti favorevoli, 53 voti contrari e 34 astensioni la relazione della Commissione ambiente sulla proposta di una direttiva volta a ridurre l’utilizzo di articoli monouso in plastica. Prima di diventare effettiva, la normativa deve ancora passare il vaglio del Consiglio d’Europa: i negoziati partiranno non appena i ministri dell'UE avranno definito una posizione comune, presumibilmente nei primi giorni di novembre.
Il documento approvato dagli europarlamentari (scaricabile in allegato) prevede il divieto, a partire dal 2021, della vendita di alcuni articoli quali: bastoncini cotonati per la pulizia delle orecchie, posate (forchette, coltelli, cucchiai, bacchette), piatti, cannucce, mescolatori per bevande e aste per palloncini, oltre ad articoli in plastica oxodegradabile e contenitori (tazze, vaschette con relative chiusure) in polistirene espanso per consumo immediato (fast-food) o asporto (take-away) di alimenti senza ulteriori preparazioni. Sono stati invece salvati in extremis i sacchetti ultraleggeri, con spessore inferiore a 15 micron, che in una prima versione del documento erano stati inclusi nei prodotti da bandire.
Ai paesi membri viene anche chiesto di ridurre del 25%, entro il 2025, il consumo di altri articoli monouso per i quali non sono ancora disponibili alternative valide, come confezioni per hamburger, panini, frutta e verdura, dolci e gelati.
É prevista deroga temporanea, fino al 2023, per stoviglie monouso utilizzate nei servizi sociali, come la ristorazione nelle scuole e i servizi sanitari. Ma - si legge nel testo - nel quadro di appalti pubblici di forniture assegnati prima del 31 dicembre 2018.
Non sono invece previste eccezioni per gli articoli monouso prodotti con plastiche biodegrabili e compostabili.
Ai singoli governi toccherà anche il compito di incoraggiare l’impiego di prodotti riutilizzabili più volte, multiuso e riciclabili.
Le bottiglie di plastica dovranno essere raccolte in modo differenziato e riciclate al 90% entro 2025. I contenitori per bevande, inoltre, dovranno essere prodotti con plastiche riciclate per almeno il 35% del loro peso, a partire dal 2025 ed essere completamente riciclabili; tra l’altro, le chiusure dovranno essere vincolati all’imballo, al fine di ridurne la dispersione.
Limiti sono previsti anche per mozziconi di sigarette contenenti plastiche (filtri) - da ridurre del 50% entro il 2025 e dell’80% entro il 2030 - nonché reti e attrezzature da pesca abbandonate che dovranno essere raccolte per almeno il 50% e riciclate al 15% entro il 2025. Per mozziconi e reti da pesca si applicherà inoltre la responsabilità estesa dei produttori, che dovranno accollarsi i costi per la raccolta, il trasporto e il trattamento di questi rifiuti.
L'impianto normativo rappresenta un duro colpo per l'industria italiana di settore, prima in Europa nella produzione di stoviglie e posate monouso, anche per quelle aziende che negli ultimi anni scorsi hanno investito per riconvertire la produzione dalle plastiche tradizionali alle bioplastiche compostabili.
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