18 ottobre 2018 09:39
Il gruppo tedesco BASF ha annunciato di essere pronto a rivedere il perimetro delle attività europee nelle poliammidi che è intenzionato a rilevare da Solvay, come annunciato alla fine dell’anno scorso (leggi articolo).
Per soddisfare le richieste della Commissione europea, che a giugno ha avviato una indagine approfondita sull’operazione (leggi articolo), potrebbero restare fuori alcuni assets europei nella Ricerca e sviluppo, produzione di intermedi e di tecnopolimeri.
La Commissione dovrà ora valutare l’offerta prima di esprimere il suo parere finale, atteso entro i primi mesi dell’anno prossimo. L’acquisizione ha già ottenuto il via libera di altre otto autorità antitrust a livello internazionale, sulle dieci necessarie.
Per rilevare le poliammidi Solvay, il gruppo chimico tedesco ha messo sul piatto 1,6 miliardi di euro, con l’obiettivo di integrarle nella divisione Performance Materials and Monomers. Il progetto originario prevedeva l’acquisizione di 12 impianti produttivi, quattro centri R&D e dieci centri di assistenza tecnica, con 2.400 addetti, 1.300 dei quali in Francia.
I timori di Bruxelles su possibili rischi per la libera concorrenza riguardano, oltre ai polimeri (PA6 e PA66), anche l’approvvigionamento di materie prime, quali adiponitrile (ADN), acido adipico ed esametilen diammina.
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