11 aprile 2018 16:43
Una settimana di astensione dal lavoro è stata proclamata dai sindacati di categoria (Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil) e dalle Rsu di Vinyloop, società ferrarese specializzata nel riciclo di cavi e teloni in PVC, per protestare contro il silenzio dei vertici aziendali sul futuro dell’impianto, a rischio di chiusura (leggi articolo).
Lo sciopero, iniziato oggi 11 aprile, si concluderà il 18 aprile. Dal lavoro si astengono tutti i lavoratori turnisti e giornalieri, mentre sulla sicurezza degli impianti vigila il responsabile di turno, per le sole attività strettamente necessarie a questo compito.
I sindacati lamentano che, a fronte delle richieste avanzate dalle istituzioni e dalle parte sociali di proseguire l’attività e investire nella ricerca, la direzione aziendale “non ha fornito risposte e, a fronte del ventaglio di disponibilità economiche proposte dalla Regione a sostegno di eventuali progetti di rilancio e di ricerca, ha respinto con arrogante determinazione le disponibilità date dall’assessore regionale alle attività produttive”.
La conferma arriva da Fausto Chiarioni, Segretario generale della Filctem Cgil di Ferrara, raggiunto telefonicamente dalla redazione di Polimerica: "Siamo all'oscuro delle intenzioni dell'azienda, che non ha ancora chiarito quale sarà il futuro dell'impianto, ma sono state esaurite le materie prime e annunciato l'avvio delle bonifiche, quindi è lecito il sospetto che si vogliano cessare definitivamente le attività". "I vertici ci hanno solo comunicato che avrebbero fornito maggiori informazioni entro la metà maggio", aggiunge il sindacalista.
Azienda, sindacati e rappresentanti delle istituzioni locali si sono dati appuntamento il prossimo 3 maggio presso la sede della Regione Emilia Romagna per fare il punto sulla situazione.
Controllata da Ineos (60%) e dal gruppo francese Ferrari (40%), Vinyloop Ferrara rigenera il materiale di cavi e teloni utilizzando un processo di dissoluzione selettiva che elimina i materiali estranei (metalli, fibre), ma non gli additivi presenti nel rifiuto di partenza (i cosiddetti “legacy additives"), consentiti senza restrizioni al momento della loro aggiunta al manufatto finito.
Così, pur non aggiungendo deliberatamente alla resina riciclata sostanze candidate estremamente preoccupanti (SVHC), Vinyloop è comunque tenuta agli obblighi imposti ai produttori di sostanze chimiche pericolose quando reimmette sul mercato il materiale rigenerato. Proprio queste pesanti limitazioni, insieme con gli elevati costi energetici, sarebbero all'origine della decisione di non rinnovare l’autorizzazione Reach alla scadenza (2019) e chiudere l'impianto ferrarese, come peraltro era stato ventilato l'anno scorso da Francesco Tarantino, General Manager della società, in un'intervista alla nostra testata (leggi articolo)
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