26 marzo 2018 09:26
Due giornate interamente dedicate ai nuovi sviluppi nella gestione e riciclo di rifiuti plastici, con interventi del mondo dell’industria, della ricerca e delle istituzioni nel suggestivo scenario di Palazzo Steri a Palermo, polo museale e palazzo di rappresentanza dell’ateneo siciliano. Stiamo parlando delle “Giornate della Ricerca” promosse da Corepla con l’obiettivo dichiarato di “fare network e fare squadra tra imprese, cittadini e sistema paese per una migliore sostenibilità ambientale, lungo tutto il ciclo di vita, degli imballaggi in plastica”.
Numerosi i temi affrontati, con un taglio più tecnico il primo giorno - ne parleremo più in dettaglio con articoli dedicati -, dove tre sessioni sono state dedicate rispettivamente ad ecodesign e riciclo meccanico, depolimerizzazione (riciclo chimico, fisico e biologico) e plasmix (plastiche eterogenee difficili da riciclare); la seconda giornata è stata per così dire più istituzionale, con interventi dal mondo delle associazioni e delle istituzioni, sia a livello locale che europeo.
PUNTARE SULLA RICERCA. Il tema scelto da Corepla, quello della ricerca e l’innovazione, non è casuale. Per affrontare le nuove sfide nel riciclo di materie plastiche poste dall’opinione pubblica e dalle istituzioni europee non è sufficiente raccogliere un maggior volume di rifiuti plastici - come per altro sta già avvenendo -, occorre anche trovare processi più efficienti per il loro trattamento e sviluppare un mercato finale per i materiali rigenerati. Il solo riciclo meccanico non è sufficiente, occorre individuare percorsi alternativi, che includono la depolimerizzazione e la termovalorizzazione, partendo in ogni caso dal principio che per recuperare in modo efficiente gli imballaggi bisogna prima riprogettarli nell’ottica del design per il riciclo.
“Per Corepla la sfida è diventare un catalizzatore nella ricerca e sviluppo di nuove applicazioni nel campo del riciclo - sottolinea Antonello Ciotti, Presidente Corepla -. Abbiamo previsto risorse aggiuntive per questo settore rappresentato sia dalla piccola idea geniale della start up, che dagli importanti contributi di Università e Centri studi, fino a tutto quanto il mondo industriale è in grado di proporci. Obiettivo 2020: la riduzione del 40% degli imballaggi in plastica oggi non avviati a riciclo e l’adozione di nuove applicazioni”. Corepla starebbe anche pensando ad allargare l’attività ad articoli in plastica diversi dagli imballaggi.
LA VOCE DELL'EUROPA IN SICILIA. A portare il punto di vista dell’Europa è arrivata a Palermo l’europarlamentare Simona Bonafè, relatrice di alcuni dei provvedimenti più importanti che riguardano le materie plastiche: “Con l’approvazione definitiva, durante la prossima plenaria del Parlamento Europeo di aprile, del ‘pacchetto sull’economia circolare’, la Ue si pone all’avanguardia per un modello di sviluppo in grado di coniugare la crescita industriale con la sostenibilità ambientale. Un piano ambizioso con paletti chiari e inequivocabili, come quello che rafforza le misure di prevenzione della generazione di rifiuti, definisce misure armonizzate a livello Ue per gli schemi di EPR, rafforza gli obblighi di raccolta differenziata e fissa al 10% la quota massima che potrà essere smaltita in discarica entro il 2035”. Entrando più nello specifico, la Bonafè ha aggiunto: “Il pacchetto prevede un innalzamento del target di riciclo per gli imballaggi plastici al 50% entro il 2025 e al 55% entro il 2030: una sfida che richiede un coinvolgimento di tutti gli stakeholder supportati da investimenti in innovazione, capaci di migliorare la durabilità, la riutilizzabilità e la riciclabilità dei materiali plastici”.
QUALITÁ PRIMA DI TUTTO. Per raggiungere questi obiettivi è necessario migliorare la qualità dei materiali rigenerati, che si può ottenere solo attraverso forti investimenti sia nella selezione che nel riciclo, favorendo in questo modo lo sviluppo di un mercato per le materie prime seconde ed il loro utilizzo anche in settori a più alto valore aggiunto. Tema particolarmente caro a Giorgio Quagliuolo, Presidente di Conai: “Il Consorzio ha puntato soprattutto allo sviluppo di una raccolta differenziata di qualità, come mezzo per garantire i flussi a riciclo, promuovendo anche l’immissione sul mercato di imballaggi sempre più eco-sostenibili - ha affermato Quagliuolo nel suo intervento -. Ma con la crescita della raccolta differenziata sono cresciute anche le quantità degli scarti per i quali è d’obbligo trovare soluzioni tecnologiche innovative legate alla selezione ed al riciclo. Questa è sicuramente una delle sfide più importanti che ci aspetta nei prossimi anni, che potremo affrontare solo con il coinvolgimento e la cooperazione di tutti gli attori delle filiere, dai produttori ai riciclatori, passando per il mondo dell’innovazione”.
CHIAMATA PER BUONE IDEE. Corepla sta coinvolgendo in questo processo anche i cittadini, chiedendo loro di sottoporre nuove idee per favorire la raccolta e il riciclo di imballaggi in plastica. Lo strumento è la call “alla ricerca della plastica perduta” (leggi articolo) rivolta a ricercatori universitari, centri di ricerca, start-up, PMI e privati. Un comitato tecnico-scientifico sta già valutando i progetti più innovativi che potranno godere di sovvenzioni dirette da parte di Corepla, di segnalazione ad aziende del circuito consortile o di apposita piattaforma di crowdfunding. “Abbiamo già ricevuto alcune idee molto interessanti - ha rivelato Ciotti - e non solo dagli esperti: una signora ha proposto il progetto di un apparecchio domestico per la frantumazione e la separazione delle bottiglie PET per colore, idea molto interessante e innovativa”.
La scelta di Corepla di dedicare due giornate alla ricerca e innovazione è senz’altro encomiabile, anche perché ultimamente nei convegni si tende a concentrare l’attenzione quasi esclusivamenete sull’inquinamento dei mari, spesso con toni catastrofisti, non di rado proponendo soluzioni improbabili o di scarso impatto. In mezzo a tanto green-washing, affrontare il problema dell’impatto dei rifiuti plastici in modo concreto e propositivo non può che far bene, prima di tutto all’ambiente.
A rovinare la festa a Corepla è stato il Codacons, che ha scelto proprio i giorni dell’evento siciliano per presentare un esposto alla Magistratura chiedendo la verifica dei numeri e il rispetto degli obiettivi minimi fissati dalla normativa vigente, “considerati i contributi economici che ruotano attorno al riciclo della plastica in Italia” (leggi articolo).
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