17 gennaio 2018 15:01
Su richiesta della Commissione europea, parte della strategia UE sulle plastiche (leggi articolo), l’Agenzia chimica europea (ECHA) ha iniziato a valutare restrizioni alla produzione, commercio e utilizzo di microplastiche aggiunte intenzionalmente a cosmetici, detergenti e vernici, nonché delle plastiche oxodegradabili, ovvero polimeri additivati con sostanze che agevolano la rottura delle catene polimeriche senza però arrivare alla completa biodegradazione.
Durante la preparazione delle proposte di restrizione per queste due sostanze, le parti interessate saranno invitate a fornire informazioni e commenti utili all’elaborazione delle valutazioni sui rischi e gli effetti socioeconomici. L’obiettivo finale è l’inserimento di microplastiche e oxodegradabili nell’allegato XVII del regolamento REACH, che elenca le sostanze che non possono essere prodotte, utilizzate o importate in ambito comunitario.
PROCEDURA DI RESTRIZIONE. In ambito ECHA, l’iter di restrizione all’uso di particolari sostanze chimiche viene applicato quando i rischi associati ad una sostanza non sono regolati da altri strumenti normativi e devono essere gestiti a livello comunitario.
Il processo dura circa quattro anni: inizia con la notifica da parte dell’ECHA o di uno Stato membro UE dell’intenzione di proporre una restrizione (come ha fatto ieri la Commissione europea) ed entro un anno deve essere presentata una proposta effettiva. Questa viene sottoposta al comitato per l’analisi socioeconomica (SEAC) a al comitato per la valutazione dei rischi (RAC), quindi è prevista una consultazione pubblica della durata di sei mesi, ove chiunque - associazioni, aziende o privati cittadini - può esprimere un parere sulla questione.
Terminata la consultazione pubblica, i comitati ECHA si riuniscono di nuovo e discutono la proposta alla luce delle segnalazioni giunte dai portatori d’interesse. Il parere finale del SEAC e del RAC viene inoltrato alla Commissione europea, che entro tre mesi prepara una bozza di modifica dell’elenco di restrizioni (restriction list, Annex XVII) del regolamento REACH.
Se il parere sul progetto di modifica dell’allegato XVII è favorevole alla restrizione, la Commissione trasmette il documento al Parlamento europeo e al Consiglio; se questi organismi non si oppongono, la restrizione viene formalmente adottata dalla Commissione europea e diventa legge comunitaria, entrando in vigore contemporaneamente in tutti gli Stati membri. Da questo momento, la sostanza non può essere più utilizzata, fabbricata o importata all’interno dell’Unione europea.
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