25 luglio 2017 07:30
Nell’ambito delle misure per ridurre l’inquinamento marino (marine litter) il ministro britannico dell’Ambiente, Michael Gove, ha annunciato un progetto di legge per la messa al bando delle microperle (microbeads), sia per quanto concerne la produzione, che la vendita.
Si tratta di minuscole particelle in materiale polimerico che vengono aggiunte a cosmetici, dentifrici e detergenti per la pelle, con funzioni abrasive ed esfolianti, che - dopo l’uso - finiscono in gran parte negli oceani; una volta in acqua, per le loro ridotte dimensioni, possono entrare nella catena alimentare della fauna marina.
Gove ha confermato che il divieto sarà introdotto nel quadro normativo britannico entro la fine dell’anno. La decisione è stata presa dopo aver esaminato i risultati della consultazione pubblica lanciata l’anno scorso (leggi articolo).
Il ministro ha anche ricordato i risultati dell’imposizione di una tassa di 5 pence sui sacchetti monouso in plastica, che ha portato ad una riduzione dell’83% del loro impiego a livello nazionale, per un totale di nove miliardi di shopper eliminati dal mercato dall’entrata in vigore del provvedimento, nell’ottobre 2015. I proventi della tassa sugli shopper, pari a 95 milioni di sterline, sono stati impiegati per progetti ambientali, educatici e beneficienza.
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