30 maggio 2017 14:13
Cinque associazioni che rappresentano le imprese italiane le imprese del recupero e riciclo dei rifiuti - Assorecuperi, Assorimap, Assosele, FISE Assoambiente e FISE Unire - hanno sottoscritto oggi a Roma il protocollo d’intesa per la costituzione del “TAvolo Interassociativo Recupero e Riciclo” (TAIRR), aperto anche ad altre associazioni che ne condividano obiettivi, finalità e regole.
Si tratta - spiegano i firmatati - di un tavolo permanente di consultazione e confronto tra le imprese del settore, sui temi di importanza strategica per il settore, per la messa in opera dei principi della 'Circular Economy'', con l’obiettivo dichiarato di meglio rappresentare e far conoscere ai decisori tecnico-politici e all’opinione pubblica il ruolo strategico che questi soggetti rivestono nell’economia nazionale.
MENO MONOPOLIO. Inizialmente il Tavolo si concentrerà sull’efficienza e concorrenza nel mercato del recupero e riciclo, giudicato dalle cinque associazioni “eccessivamente condizionato da fenomeni di monopolio a causa della posizione dominante degli operatori pubblici, favorita dall’indiscriminata assimilazione dei rifiuti speciali agli urbani, attraverso cui ingenti quantitativi di rifiuti di provenienza commerciale e industriale vengono sottratti al libero mercato per essere gestiti in regime di esclusiva da pubbliche amministrazioni e loro partecipate”. “Situazione, questa, che impedisce di fatto il corretto, trasparente ed effettivo contenimento dei costi della gestione dei rifiuti, che ricadono immancabilmente su imprese e cittadini".
Le imprese del settore del riciclo aspettano con impazienza il Decreto sui criteri di assimilazione, più volte annunciato annunciato, che dovrebbe fissare confini chiari e precisi nella raccolta dei rifiuti urbani e assimilati.
REGOLE TRASPARENTI. Secondo le associazioni che hanno dato vita al tavolo: “Dopo la raccolta, operazione per la quale il soggetto che la effettua è già remunerato, i rifiuti urbani devono essere messi a disposizione del mercato tramite gare con regole trasparenti e accessibili a tutti gli operatori per essere aggiudicati al soggetto che possa meglio valorizzarli nel rispetto della gerarchia del trattamento rifiuti e ricavare dagli stessi le maggiori risorse possibili, a vantaggio dei cittadini (sotto forma di risparmio sulle tariffe) e della società (sotto forma di risorse produttive)”.
MERCATO REMUNERATIVO. Ma non basta: “Occorrono strumenti, ancora oggi carenti, per accrescere ed ampliare la domanda di prodotti da materiali riciclati. Dopo la raccolta dei rifiuti e la loro trasformazione in materie riciclate, la fase del loro riutilizzo nei processi produttivi è spesso problematica a causa di normative ancora carenti in tal senso, creando gravi difficoltà alle imprese del settore. Per chiudere il ciclo e realizzare davvero l’Economia Circolare è invece essenziale creare un mercato stabile e remunerativo per le materie prime seconde prodotte dalle nostre imprese”.
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