L'accusa è di aver creato un cartello europeo nei sacchi industriali. Nessuna italiana tra le indagate.
La Commissione Europea ha inflitto una multa di 290 milioni di euro a 16 aziende europee specializzate nella produzione di sacchi industriali in materiale plastico, per avere violato il trattato sulla libera concorrenza, in particolare l'art.18 che vieta la creazione di cartelli o accordi limitativi della libera concorrenza.
Le indagini sono state avviate nel 2002, dopo un'ispezione a sorpresa presso alcuni produttori, che ha messo in luce l'esistenza di un cartello tra i produttori che durava da almeno 20 anni, al fine di tenere alti i prezzi dei prodotti in Germania, Benelux, Francia e Spagna.
A far luce sulla vicenda anche la confessione di una delle società indagate, British Polythene Industries (BPI), che in cambio della collaborazione ha ottenuto l'immunità.
Secondo gli investigatori, le riunioni dei direttori vendite si tenevano anche in occasione dei meeting dell'associazione di categoria (Valveplast).
Queste le aziende multate dalla Commissione: Bernay Film Plastique, Bischof+Klein GmbH & Co KG e
Bischof+Klein France SA, Bonar Technical Fabrics NV e Low & Bonar PLC, British Polythene Industries e Combipac BV, Cofira-Sac SA, Fardem Packaging BV, Kendrion NV, Koninklijke Verpakkingsindustrie Stempher CV e Stempher BV, Nordenia International AG, Nordfolien GmbH, Plásticos Españoles SA e Armando Álvarez SA, RKW AG Rheinische Kunststoffwerke e JM Gesellschaft für industrielle Beteiligungen mbH & Co KGaA, Sachsa Verpackung GmbH and Groupe Gascogne, Trioplast Wittenheim SA e Trioplast Industrier AB, FLSmidth & Co A/S e FLS Plast A/S, UPM-Kymmene Oyj.
1 dicembre 2005 14:21
L'accusa è di aver creato un cartello europeo nei sacchi industriali. Nessuna italiana tra le indagate.
La Commissione Europea ha inflitto una multa di 290 milioni di euro a 16 aziende europee specializzate nella produzione di sacchi industriali in materiale plastico, per avere violato il trattato sulla libera concorrenza, in particolare l'art.18 che vieta la creazione di cartelli o accordi limitativi della libera concorrenza.
Le indagini sono state avviate nel 2002, dopo un'ispezione a sorpresa presso alcuni produttori, che ha messo in luce l'esistenza di un cartello tra i produttori che durava da almeno 20 anni, al fine di tenere alti i prezzi dei prodotti in Germania, Benelux, Francia e Spagna.
A far luce sulla vicenda anche la confessione di una delle società indagate, British Polythene Industries (BPI), che in cambio della collaborazione ha ottenuto l'immunità.
Secondo gli investigatori, le riunioni dei direttori vendite si tenevano anche in occasione dei meeting dell'associazione di categoria (Valveplast).
Queste le aziende multate dalla Commissione: Bernay Film Plastique, Bischof+Klein GmbH & Co KG e
Bischof+Klein France SA, Bonar Technical Fabrics NV e Low & Bonar PLC, British Polythene Industries e Combipac BV, Cofira-Sac SA, Fardem Packaging BV, Kendrion NV, Koninklijke Verpakkingsindustrie Stempher CV e Stempher BV, Nordenia International AG, Nordfolien GmbH, Plásticos Españoles SA e Armando Álvarez SA, RKW AG Rheinische Kunststoffwerke e JM Gesellschaft für industrielle Beteiligungen mbH & Co KGaA, Sachsa Verpackung GmbH and Groupe Gascogne, Trioplast Wittenheim SA e Trioplast Industrier AB, FLSmidth & Co A/S e FLS Plast A/S, UPM-Kymmene Oyj.
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