8 febbraio 2017 07:45
Dal 1 gennaio scorso, nei supermercati israeliani i sacchetti monouso di plastica spessi tra 20 e 50 micron si pagano obbligatoriamente, 0,10 nuovi sicli - ovvero 2 centesimi di euro -, mentre sono vietati quelli ultrasottili, con spessore inferiore a 20 micron. Sono esclusi dal provvedimento i sacchi della spesa riutilizzabili più volte e i sacchetti a contatto diretto con alimenti, come quelli utilizzati per contenere frutta e verdura sfusa.
Per calcolare la tassa, i punti vendita della GDO devono dichiarare ogni tre mesi il numero di sacchetti distribuiti alle casse e versare il relativo importo. I ricavi della vendita saranno gestiti dal Ministero dell’Ambiente e utilizzati in progetti ambientali, per informare i consumatori e, in parte, per supportare i produttori danneggiati dalla nuova legge e favorire la conversione degli impianti produttivi.
La misura è stata introdotta da Governo con l’obiettivo di ridurre il consumo di shopper in plastica, stimato in 2,7 miliardi di pezzi l’anno nei soli supermercati del paese, un volume pari a circa 15mila tonnellate. Ogni cittadino israeliano consuma in un anno 325 sacchetti monouso in materiale plastico, un quarto dei quali gettati nei rifiuti subito dopo l’uso.
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