25 marzo 2016 07:10
Non è ancora chiaro se la crisi economica possa dirsi definitivamente archiviata, ma è innegabile che l’anno scorso vi sia stato un alleggerimento della pressione sulle imprese, come testimonia anche l’ultima edizione del Report Mancati Pagamenti in Italia elaborato da Euler Hermes, società del gruppo Allianz specializzata nell’assicurazione crediti. Lo studio si basa sul monitoraggio giornaliero dei pagamenti, tratto dalla banca dati proprietaria costituita da oltre 450.000 aziende, con una suddivisione su base regionale e per settore merceologico.
MANCATI PAGAMENTI. Il primo dato positivo riguarda i mancati pagamenti delle imprese. Il valore medio è infatti sceso del 19% a 17mila euro, con un miglioramento più marcaro sul mercato domestico (- 22%), rispetto alle esportazioni (- 9%). I settori che hanno registrato i principali miglioramenti sono chimica, tessile e servizi, mentre costruzioni e agroalimentare hanno registrato un incremento dei mancati pagamenti rispetto al 2014. Un secondo elemento positivo riguarda la riduzione dell’ammontare totale dei debiti scaduti (-16%), soprattutto nei servizi, sistema casa e meccanica.
SOTTO I 100 GIORNI. L’anno scorso si è registrato un lieve miglioramento anche nei tempi di incasso per un credito (DSO), in media 95 giorni, uno in meno rispetto al 2014; un’analoga attenuazione e prevista quest’anno, comunque ben lontano dai 60 giorni fissati dalla Unione Europea per i pagamenti tra le imprese.
SI RIDUCONO LE INSOLVENZE. Dopo sette anni di crescita consecutiva, nel 2015 sono tornate a diminuire le insolvenze aziendali: 14.681, il 6% in meno dell’anno precedente, trend che dovrebbe continuare quest’anno, fino a tornare sotto i 14.000 casi (13.800 casi), anche se si tratta sempre del doppio delle insolvenze registrate nel 2007, ultimo anno di crescita economica prima della crisi.
SUD PIÙ A RISCHIO. I dati regionali confermano la debolezza del tessuto imprenditoriale nel Mezzogiorno, dove l’anno scorso la concentrazione del rischio di insoluti ha toccato il 30% del totale nazionale. Situazione particolarmente critica in regioni come Campania, Calabria e Sicilia dove agroalimentare, GDO e distribuzione petrolifera hanno fatto segnare incrementi di insoluti a doppia cifra. L’Emilia Romagna mostra invece il maggior tasso di crescita della severità degli insoluti (+24%), mentre il Trentino Alto Adige ha registrato il più forte decremento.
“Il calo delle insolvenze e il miglioramento della liquidità nel sistema dimostrano il consolidamento del tessuto imprenditoriale, sempre più votato all’esportazione di 'proximityì e meno esposto alle crisi dei Paesi emergenti - nota Massimo Reale, Direttore Rischi Euler Hermes Italia -. L’anno in corso vedrà il consolidamento di questa tendenza insieme al rafforzamento della produttività, sia sulla manifattura che sui beni di investimento. A guidare la strada ci sarà ancora l'agroalimentare, ma i risultati di auto, elettronica e chimica non saranno da meno, tutti trainati finalmente anche dalla domanda interna. I prodotti di marca (incluso il sistema moda e il mobile arredo) contribuiranno a far segnare un trend positivo e il nuovo traguardo sarà la crescita della profittabilità delle aziende, dopo anni di riduzione dei costi e degli organici”.
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