Via i dazi per numerosi prodotti, tra cui macchinari e prodotti chimici.
5 agosto 2015 05:26
Dopo due anni e mezzo di trattative è stato raggiunto un accordo per il trattato di libero scambio tra l’Unione europea e il Vietnam, con l’obiettivo di eliminare la quasi totalità dei dazi oggi esistenti sui beni di consumo e di investimento.
Ad annunciare l'intesa é stata la commissaria al Commercio, Cecilia Malmström, che ha definito il testo di compromesso “un accordo bilanciato che permetterà di aumentare gli scambi commerciali con una delle economie più dinamiche dell’Asia”.
Se da un lato la caduta delle barriere favorirà l’ingresso sul mercato comunitario di beni di largo consumo made in Vietnam a basso costo - in molti casi concorrenziali perfino con quelli cinesi -, per le nostre imprese espotatrici si apriranno interessanti mercati di sbocco per beni strumentali, intermedi e specialità, di cui il paese asiatico è deficitario. In questo modo, le aziende europee avranno un accesso preferenziale al mercato vietnamita, che conta 90 milioni di consumatori, oltre a maggiori tutele per quante vorranno investire nel paese.
Secondo i termini dell’intesa, il Vietnam toglierà il 65% dei dazi sulle importazioni dei prodotti europei all’entrata in vigore del trattato, mentre il restante sarà smantellato gradualmente nei dieci anni seguenti. Di contro, l’Unione europea eliminerà le barriere doganali in maniera progressiva nell’arco di sette anni, ma solo per gli articoli made in Vietnam, per evitare il rischio di aprire il mercato comunitario alle produzioni cinesi.
Qualche esempio? Quasi tutti i macchinari e dispositivi prodotti in Europa non pagheranno più dazi a partire dall’entrata in vigore del trattato e il resto sarà liberalizzato nell’arco dei cinque anni successivi. Dovranno invece passare sette anni per le moto di grande cilindrata e dieci anni per le auto, ad eccezione delle supercar. Ma solo sette anni per i componenti auto. Cadranno invece fin dall’inizio i dazi per la produzione tessile europea e per il 70% dei prodotti chimici.
Va ricordato che il Sud-Est asiatico - di cui il Vietnam fa parte - è una regione rilevante nell’ambito dell’export italiano di macchine e impianti per la trasformazione di materie plastiche e gomma, assorbendo circa il 12% delle vendite all’estero dei costruttori italiani. Secondo una recente analisi di Confindustria, l'Italia è uno dei maggiori esportatori di macchinari in Vietnam: dalle macchine per la lavorazione della plastica (11,7 milioni di dollari), alle macchine utensili (7,6 milioni di dollari), fino agli impianti per la produzione di cavi elettrici (56,3 milioni)
Per quanto concerne le esportazioni vietnamite in Europa, i tempi più lunghi (fino a sette anni) sono previsti per i prodotti più critici per la nostra industria, come abbigliamento e calzature.
Il testo dell’accordo deve essere ancora limato dai tecnici prima di passare il vaglio del Parlamento europeo e del Consiglio. Se non sorgeranno intoppi nell’iter burocratico, l’accordo potrebbe entrare in vigore tra la fine del 2017 e i primi mesi del 2018.
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