Non c’è accordo sull’ipotesi di rinnovo anticipato del contratto di lavoro, in scadenza alla fine dell'anno.
28 gennaio 2015 06:35
I sindacati dei lavoratori chimici si sono incontrati nei giorni scorsi con Federchimica e Farmindustria per valutare gli eventuali scostamenti significativi tra inflazione prevista e quella reale ed provvedere alla variazione dei minimi.
I sindacati speravano, nell’occasione, di portare al tavolo anche il rinnovo anticipato del CCNL Chimico-Farmaceutico, in scadenza alla fine di quest’anno. Proposta respinta però dalla delegazione imprenditoriale.
“E’ mancato il coraggio – sostengono Emilio Miceli, Sergio Gigli, Paolo Pirani, rispettivamente segretari generali Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil -. È mancata quell’autonomia che ha da sempre contraddistinto le relazioni industriali nel sistema chimico-farmaceutico che ha permesso uno sviluppo di modelli di relazione in grado di valorizzare il lavoro e l'impresa”. “In questo senso si e? aperta – aggiungono - una fase nuova, piena di incognite, che rischia di fare arretrare e non progredire le basi su cui si regge il contratto nazionale. E' stato, questo, un atto che denota mancanza di prospettiva e di lungimiranza destinato ad inasprire i rapporti non solo centrali ma soprattutto a livello delle imprese”.
I sindacati Filctem, Femca, Uiltec hanno deciso di convocare per il prossimo 2 febbraio a Roma gli esecutivi unitari al fine di definire il percorso contrattuale, a cominciare dalla individuazione dei contenuti della piattaforma. “Non ci rassegniamo a fare del contratto nazionale un semplice strumento di contabilizzazione dell’inflazione - commenta Emilio Miceli, segretario generale della Filctem-Cgil -. Confindustria e Federchimica intendono usare l'arma della deflazione per azzerare il contratto nazionale. E? un modello basso che aumentera? il conflitto perché disancorato dal tema della coesione e della solidarieta?”.
Di diverso avviso Federchimica e Farmindustria: “Nell’incontro del 12 gennaio non era in discussione l’anticipo della scadenza del contratto, ma la individuazione di soluzioni concrete e coerenti con le regole definite dalle parti, regole che fra l’altro nella scorsa vigenza contrattuale erano state puntualmente applicate per riconoscere un incremento retributivo aggiuntivo ai lavoratori del settore”.
Lo scostamento in atto tra inflazione prevista al momento del rinnovo del CCNL chimico-farmaceutico (settembre 2012) e inflazione reale relativa al biennio 2013/2014 e prevista per il 2015, terzo anno di vigenza contrattuale, si presenta considerevole - nota Federchimica -. Si tratta di una situazione eccezionale, che richiede quindi la necessità di impegnarsi per individuare tempestivamente soluzioni anche innovative ma rispettose delle disposizioni normative e contrattuali vigenti.
Le Associazioni imprenditoriali di categoria hanno pertanto proposto alle Organizzazioni sindacali di avviare un percorso per dare piena attuazione alla richiamata disposizione contrattuale con il senso di responsabilità che devono avere attori sociali capaci di svolgere un ruolo importante e propositivo per il sostegno e lo sviluppo della competitività e dell’occupazione.
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