Per l’agenzia europea nessun rischio per la salute ai livelli attuali di esposizione.
22 gennaio 2015 07:35
EFSA, l'autorità europea per la sicurezza alimentare, ha completato la revisione degli studi sull’esposizione al bisfenolo A (BPA), confermando che questa sostanza, ai livelli attuali di esposizione, non rappresenta un rischio per la salute della popolazione, nemmeno per feti, neonati e adolescenti.
Il BPA è presente in alcuni alimenti, materie plastiche (policarbonato, epossifenoliche), carta termica e prodotti cosmetici. Anche considerando tutte queste fonti di esposizione, non si supera il livello di sicurezza, la “dose giornaliera tollerabile” (DGT), per altro recentemente ridotta da 50 microgrammi per chilogrammo di peso corporeo al giorno (µg/kg di pc/giorno) a 4 µg/kg di pc/giorno. Secondo i ricercatori, le stime più elevate dell’esposizione alimentare e dell’esposizione attraverso un complesso di fonti (definita “esposizione aggregata” nel parere dell’EFSA) sono da 3 a 5 volte inferiori alla nuova DGT.
Per quanto concerne la tossicità del BPA, dopo aver esaminato un rilevante corpus di nuove informazioni scientifiche, gli esperti hanno concluso che è probabile che dosi elevate di BPA (superiori di centinaia di volte alla DGT) causino effetti dannosi su reni e fegato e, negli animali, anche sulla ghiandola mammaria.
La dott.ssa Trine Husøy, membro del gruppo di esperti scientifici dell’EFSA che si occupa di materiali a contatto con gli alimenti (gruppo CEF), nonché presidentessa del gruppo di lavoro sul BPA, ritiene invece meno convincenti gli studi che indicano il BPA come responsabile di altri effetti dannosi sulla salute. “Al momento gli effetti sui sistemi riproduttivo, nervoso, immunitario, metabolico e cardiovascolare, oltre che il potenziale cancerogeno, non sono considerati probabili, ma le prove disponibili non permettono di escluderli. Pertanto tali effetti rientrano tra le aree di incertezza riguardo ai pericoli collegati al BPA e quindi se ne è tenuto conto nella valutazione”.
L’EFSA ridefinirà la DGT provvisoria tra due o tre anni, quando saranno disponibili i risultati di uno studio di ricerca di lungo termine condotto nell’ambito del programma nazionale di tossicologia degli Stati Uniti (US National Toxicology Program). Si prevede che questo studio possa sciogliere molte delle incertezze che permangono sugli effetti tossici del BPA.
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