Numerose novità negli acquisti verdi, raccolta e riciclo di rifiuti plastici, attività dei consorzi e vuoto a rendere per birra e acqua minerale.
14 novembre 2014 14:51
Il Collegato ambientale alla legge di Stabilità (DDL 2093 “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali”) ha ricevuto il via della Camera e passa ora all’esame del Senato. Il testo è passato con 295 sì, 47 no e 89 astenuti.
Le novità presenti nel Disegno di legge sono numerosi e rilevanti per la gestione dei rifiuti e il riciclo di materie plastiche, a cominciare dalla proroga della moratoria delle sanzioni Sistri fino al 31 dicembre del 2015, misura che interessa decine di migliaia di imprese.
Il DDL introduce la sperimentazione, per un periodo di sei mesi, del vuoto a rendere per bottiglie contenenti acque minerali e birra servite nei locali pubblici. Sarà Il Ministero dell’Ambiente a fissare modalità e incentivi all’utilizzo del meccanismo della cauzione. Inizialmente limitato alle sole bottiglie in vetro, il provvedimento è stato esteso a tutti i tipi di contenitori in virtù di un emendamento presentato dal Movimento 5 stelle e approvato dai deputati.
Novità anche in tema di acquisiti verdi. In particolare, in caso di appalti affidati con il criterio dell’’offerta economicamente più vantaggiosa, si dovranno considerare anche parametri ambientali quali la ‘’compensazione delle emissioni di gas serra associate alle attività dell’’azienda’’, il possesso di un marchio Ecolabel e valutare l’’intero ciclo di vita dell’’opera, del bene o del servizio nel costo di utilizzazione e manutenzione. Le aziende registrate Emas beneficeranno inoltre di una riduzione del 30% della cauzione, che scende al 20% per quelle che vantano un marchio Ecolabel o la certificazione UNI EN ISO 14001.
Il collegato ambientale fissa inoltre Criteri ambientali minimi (Cam) negli appalti pubblici di forniture e negli affidamenti di servizi nell’ambito delle categorie previste dal Piano d’'azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione. Rientrano nel campo di applicazione lampade, illuminazione pubblica, computer, stampanti, fotocopiatrici.
Viene anche incentivato l’uso di materiali post-consumo. Toccherà al ministro dello Sviluppo economico stabilire, con apposito decreto, il livello degli incentivi, anche di natura fiscale, e le percentuali minime di materiale post-consumo nei prodotti per poter beneficare delle agevolazioni; percentuali che dovranno essere dimostrate tramite certificazioni di enti riconosciuti. Gli incentivi potranno essere erogati a produttori di beni ottenuti con materiali post-consumo riciclati, a chi trasforma i rifiuti in materiali utilizzabili e a chi commercializza prodotti reimpiegati per la stessa finalità per la quale erano stati originariamente concepiti.
La norma precisa che, per l’acquisto e la commercializzazione di manufatti realizzati in materiali polimerici misti riciclati, gli incentivi si applicano ai soli prodotti contenenti percentuali fissate nell’allegato L bis alla parte quarta del D.Lgs. 152/2006, inserito dall’allegato 1 del disegno di legge.
Vengono anche introdotte nuove regole per la raccolta differenziata: i Comuni pagheranno di più se non si muoveranno verso l’economia circolare. Così, agli enti locali che non raggiungeranno gli obiettivi di raccolta differenziata, verrà applicata un’’addizionale del 20% al tributo speciale per il conferimento dei rifiuti in discarica (ecotassa)
Introdotto anche il “Piano per la qualificazione ambientale dei prodotti dei sistemi produttivi locali, i distretti industriali e le filiere che caratterizzano il sistema produttivo nazionale’’, contenente azioni e indicazioni per migliorare la capacità delle imprese di rispondere alla domanda di prodotti sostenibili.
L’articolo 12-ter include i rifiuti in plastica compostabile certificata a norma UNI EN 13432:2002, ad esclusione dei prodotti assorbenti per la persona, tra i materiali ammendanti (compostato misto) inclusi nell'ambito di applicazione della disciplina sui fertilizzanti
Il Collegato ambientale, all’articolo 13, cancella definitivamente l’Osservatorio Nazionale sui Rifiuti, le cui competenza saranno trasferite al Ministero dell’Ambiente, che potrà avvalersi dell’Ispra per le attività di vigilanza e controllo in materia di rifiuti.
Non mancherà di scatenare polemiche la decisione di porre a carico dei produttori e degli utilizzatori di imballaggi il conseguimento degli obiettivi di raccolta differenziata e i relativi costi, responsabilità in precedenza limitata al solo ritiro.
In questo scenario, i consorzi dei produttori per lo smaltimento degli imballaggi, tra cui Conai e Corepla ‘’sono incaricati di pubblico servizio’’. L’attività diventa sussidiaria e non può “in alcun modo limitare le attività di soggetti che operano secondo le regole del mercato nel rispetto delle norme in materia di gestione dei rifiuti”. Si apre quindi la strada ai consorzi indipendenti, alcuni dei quali già operativi.
I produttori di imballaggi che non vogliono aderire al Conai e ai consorzi per i materiali di imballaggio devono presentare, entro il 30 settembre di ogni anno, un Programma specifico pluriennale di prevenzione, che contenga un piano specifico di prevenzione e gestione relativo all’’anno successivo.
Non è invece passato al vaglio della Camera l’articolo che consentiva ai produttori di plastiche e imballaggi compostabili di costituire un consorzio ad hoc per il ritiro e riciclo a livello nazionale,
Infine, tra le pieghe del DDL, all’articolo 26-ter viene espressamente vietato il fracking, la fratturazione delle rocce con getti liquidi ad alta pressione per estrarre shale-gas o shale-oil, con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia chiamato a vigilare sul rispetto del divieto.
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