Giù i consumi del rigido, leggera crescita del plastificato, stabile il riciclo post-consumo.
10 giugno 2014 05:54
I principali dati sul consumo di PVC in Italia erano stati anticipati durante il Vinyl Sustainability Forum tenutosi all’inizio di maggio a Roma.
Ora, PVC Forum Italia fornisce qualche dettaglio in più sui consumi per tipo e tecnologia di trasformazione, principali applicazioni e indicazioni di massima sul riciclo ed utilizzo di materiale riciclato, estratti dallo studio “Il consumo di PVC in Italia – 2013” commissionato come ogni anno alla società di consulenza milanese Plastic Consult.
L’anno scorso sono state trasformate in Italia 640.000 tonnellate di PVC, contro le 660.000 tonnellate dell’anno precedente: un calo di tre punti percentuali che risulta in linea con il trend delle altre termoplastiche. Il dato aggregato nasconde però un andamento a due velocità, con il PVC rigido che scende di quasi 7 punti percentuali, passando da 368.000 a 340.000, a fronte di un incremento di quello plastificato intorno al 3%, fino a sfiorare le 300.000 tonnellate (tabella 1).
A pesare sull’andamento del rigido, i cali registrati nei tubi e - soprattutto - dei calandrati (-34%), mentre i compound hanno chiuso l’anno in positivo. I compound hanno inciso positivamente anche nel determinare la crescita dei consumi di PVC flessibile, a fronte di una sostanziale tenuta degli altri segmenti.
La crisi dell’edilizia continua ad avere un impatto rilevante sui consumi di PVC anche se il comparto delle costruzioni, con il 31,2% del totale, resta il principale settore applicativo, seguito dall’imballaggio (14,1%), anch’esso in leggera flessione.
Segno positivo, come abbiamo visto, per la produzione di compound di PVC che, considerando le difficoltà del mercato interno, si riflette in un aumento delle esportazioni del 9% rispetto ai livelli 2012. Crescono anche i consumi di PVC per il trasporto, per il tempo libero e per usi diversi, quali articoli medicali, usi tecnici, valigeria/pelletteria, lastre espanse, nastri trasportatori ecc.
In lieve contrazione, invece, la produzione di PVC riciclato, attestatasi l’anno scorso intorno alle 60.000 tonnellate. Un risultato condizionato dalla riduzione degli scarti pre-consumo avviati alla rigenerazione, mentre il post-consumo - che rappresenta circa un quarto del totale - si è mantenuto sui livelli dell’anno precedente.
Il PVC rigido riciclato, generalmente miscelato con resina vergine, continua a trovare applicazione nella produzione di tubi (cavidotti, pluviali, sostegni per floricoltura, ecc..), profilati (zoccolini, coprigiunti, angolari per cemento, ecc..) e monofili per spazzole. Per il PVC plastificato da riciclo, i principali settori applicativi sono i tubi per giardinaggio, membrane impermeabilizzanti e tappetini per auto.
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