Studio AMI stima per quest'anno una crescita zero nei consumi europei. Ripresa nel 2014, ma non ovunque.
15 novembre 2013 07:23
La società di consulenza britannica Applied Market Information (AMI) stima che quest’anno il mercato europeo delle materie plastiche si fermerà a 36,5 milioni di tonnellate, sostanzialmente sugli stessi livelli dell’anno scorso e sotto di 4 milioni di tonnellate rispetto al picco raggiunto nel 2007, prima della crisi.
La previsione, contenuta nel nuovo studio “2013 European Plastics Industry Report”, indica che lo stop ai consumi di polimeri del biennio 2012-2013 è seguito al lieve recupero registrato nei due anni precedenti, dopo il crollo avvenuto nel 2008 e 2009. La tenuta della domanda è merito anche della capacità della filiera di gestire in modo più efficiente i cambiamenti del mercato, giocando sulle scorte, dopo la disastrosa esperienza degli anni precedenti. Le aziende che sono riuscite a superare il periodo più nero della crisi hanno tagliato i costi, ristrutturato le attività e implementato nuove tecnologie, pur restando caute negli investimenti.
I ricercatori britannici indicano nel prossimo anno il punto di svolta, con una progressiva ripresa della domanda europea, anche se non in modo omogeneo.
Per quanto concerne i diversi paesi europei, la Germania ha consolidato la sua leadership nel comparto delle plastiche, con una domanda di 8,2 milioni di tonnellate, solo di poco inferiore ai livelli del 2007, nonostante il lieve calo accusato l’anno scorso. Secondo lo studio AMI, il mercato è stato sostenuto dalla forza delle aziende di trasformazione, di dimensioni piccole e medie, spesso leader in mercati di nicchia.
Si confermano in crescita i paesi del Centro ed Est Europa, anche se alcuni mercati più piccoli potrebbero rivelarsi fragili in caso di shock esterni. La Polonia, addirittura, non è nemmeno entrata in recessione, dal 2007 a oggi.
Anche la ripresa sarà a due velocità: nel 2014 - secondo i ricercatori AMI - i paesi del Sud Europa potrebbero registrare ancora una contrazione dei consumi di plastiche, in attesa di un riallineamento del sistema industriale. Viceversa, in Germania, Benelux, Regno Unito e Paesi nordici si prospetta una crescita ameno pari a quella del PIL. In crescita dovrebbero anche confermarsi i consumi nei mercati dell’Europa orientale, grazie a nuovi investimenti nella produzione di auto ed elettrodomestici.
Ipotizzando un tasso di crescita della domanda europea allineato a quello del PIL, i livelli del 2007 dovrebbero essere raggiunti non prima del 2020.
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