Dal 2007 la domanda di plastiche cresce al ritmo del 10% l'anno e non accenna a rallentare.
2 ottobre 2013 05:34
Il mercato indiano è geograficamente più piccolo di quello cinese, circa un quinto, ma la sua popolazione è superiore, un dato che mette in evidenzia le potenzialità del paese.
La domanda di resine termoplastiche, l'anno scorso, è stata pari a 12,5 milioni di tonnellate, che non sono molte, ma va anche ricordato che il tasso di crescita, da cinque anni a questa parte, è stato stabilmente sopra il 10% annuo e si prevede che questo trend perduri anche in futuro.
Il consumo procapite di plastica anche quest'anno non supererà gli 8 kg, poco rispetto ai circa 75 kg dell'Europa o ai 24 kg della Cina, ma rappresenta in ogni caso un netto incremento rispetto ai 5 kg del 2008.
Una completa analisi del mercato delle delle materie plastiche nel subcontinente indiano è contenuta nello nuovo studio della britannica Applied Market Information: "AMI's 2013 Indian Subcontinent Plastics Industry Report".
Il paese è stato in passato ingessato da alte barriere doganali e restrizioni agli investimenti stranieri, almeno in alcuni settori, ma si sta aprendo al mercato internazionale, in particolare nei settori della petrolchimica e delle materie palstiche.
Lo sviluppo economico sta creando una classe media numerosa che offre nuove opportunità e mercati per i beni di consumo, dall'imballaggio all'automobile, mentre gli investimenti nelle infrastrutture di base e nell'agricoltura rappresentano un altro volano per l'espansione della domanda di materiali polimerici.
L'industria trasformatrice locale ha davanti a sè un futuro roseo, ma deve superare alcuni limiti strutturali, dall'eccessiva frammentazione delle imprese, ancora troppo piccole e poco capitalizzate, alla carenza di infrastrutture logistiche e di trasporto, senza contare un mercato dell'energia poco efficiente e un settore creditizio che non supporta adeguatamente lo sviluppo industriale. La vocazione imprenditoriale della popolazione ha portato alla nascita di numerose aziende trasformatrici, ma di ridotta dimensione media, a scapito degli investimenti in impianti e ricerca.
Secondo gli analisti AMI, l'industria trasformatrice locale, per raggiungere il pieno potenziale, dovrà quindi razionalizzare, consolidare ed investire in moderni impianti e attrezzature di processo al fine di ridurre i costi e migliorare la competitività.
Per quanto concerne i singoli mercati nazionali, l'india assorbe circa l'87% dei consumi di plastiche, seguita dallo Sri Lanka, che beneficia degli investimenti nella ricostruzione dopo la guerra civile che ha insanguinato l'isola.
Il Pakistan ha mostrato negli ultimi cinque anni la crescita più modesta, mentre il Bangladesh deve fare i conti con la povertà, l'inadeguatezza delle infrastrutture e le periodiche inondazioni del territorio; il ridotto consumo di plastiche è anche condizionato dall'assenza di una produzione locale di polimeri, anche se il paese può vantare, a proprio beneficio, un costo del lavoro molto basso. Marginale, nel contesto regionale, il mercato nepalese, anche per la conformazione orografica del territorio e la vicinanza di due colossi industriali come India e Cina.
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