Nel polo torinese sarà prodotto il nuovo SUV Maserati e, in seguito, un secondo modello di fascia alta.
5 settembre 2013 06:25
Al termine di un incontro tenuto ieri con i sindacati, assente Fiom-Cgil, il CEO del Gruppo Fiat Sergio Marchionne ha annunciato lo sblocco immediato degli investimenti per quasi un miliardo di euro destinati allo stabilimento torinese di Mirafiori, dove saranno prodotti i nuovi SUV targati Maserati e, in seguito, anche un nuovo modello di fascia alta. Sarà quindi chiesta la proroga dell’attuale Cassa integrazione straordinaria.
Una boccata di ossigeno per l'indotto, che sta pagando duramente la crisi dell'auto e la stasi di investimenti nel principale polo piemontese dell'auto, che sembrava destinato ad un lento declino.
Sempre ieri, Marchionne ha inviato una lettera agli oltre 5.000 addetti di Mirafiori, attualmente in Cassa Integrazione (in scadenza a fine mese), dove si sottolinea che gli investimenti sono frutto dei nuovi accordi sindacali, considerati: "strumenti determinanti per il rilancio qualitativo e produttivo degli stabilimenti" e "condizione imprescindibile per l’impegno industriale di Fiat in Italia".
Nella lettera, la decisione di proseguire nel programma di investimenti viene definita "una scelta coraggiosa", per le precarie condizioni del contesto economico e politico in cui l'azienda si trova ad operare.
"Rispetto a solo sei anni fa - scrive Marchionne (foto a sinistra) -, il mercato delle automobili si è pressoché dimezzato nel nostro Paese. La situazione in Europa non è migliore: la domanda di auto resta debole e la maggior parte dei costruttori registra perdite continue. Moody’s, una delle principali agenzie di rating, ha stimato che quattro delle più importanti case automobilistiche (Fiat, PSA Peugeot-Citroen, Ford e General Motors) chiuderanno il 2013 con perdite totali per circa 5 miliardi di euro legate alle attività europee, a causa del crollo della domanda al livello più basso degli ultimi due decenni".
Marchionne sottolinea l'impegno del gruppo in Italia, con il trasferimento della produzione della Panda dalla Polonia a Pomigliano, gli investimenti per quasi un miliardo di euro a Grugliasco per produrre le Maserati Quattroporte e Ghibli, oltre al miliardo in programma a Melfi per la Fiat 500 X e un modello a marchio Jeep.
Nel frattempo, i dati sulle immatricolazioni in Italia nel mese di agosto riportano il mercato a mezzo secolo fa: 52.997 unità, il 6,6% in meno rispetto allo stesso mese 2012, che a sua volta aveva registrato un crollo del 20% sull'anno precedente. Il cumulato 2013 vede invece una flessione del 9%, da 981.000 a 893.000 veicoli immatricolati, nei primi sette mesi dell'anno.
In agosto i marchi del gruppo Fiat (escludendo Ferrari e Maserati) hanno registrato un totale di 15.711 immatricolazioni, il 6% in meno rispetto al 2012, anche se la quota di penetrazione è passata dal 29,5% al 29,6%.
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