Schede azienda
K2010

Gli italiani tornano al K

8 maggio 2013 - Quest'anno saranno in 390 ad esporre alla fiera Düsseldorf su una superficie di quasi 26mila metri quadrati.

K2013: qualcosa si muove

4 maggio 2011 - Prima riunione del comitato degli espositori presieduto da Ulrich Reifenhäuser.

PA6 riciclate per l'auto

1 febbraio 2011 - Arrivano sul mercato i primi gradi Akulon RC presentati al K'2010 da DSM.

Sumitomo (SHI) Demag soddisfatta del K

23 novembre 2010 - Grande interesse per le tecnologie esposte dal costruttore di presse. Al coro degli espositori "soddisfatti" dal K'2010, si aggiunge la voce di Sumitomo (SHI) Demag, costruttore tedesco di presse ad iniezione, presente a Dusseldorf in forze. "Nel nostro stand abbiamo registrato diverse migliaia di visitatori provenienti da oltre 80 nazioni - commenta Roberto Sallemi, che segue con Macam le vendite in Italia -. E’ stato un grande successo sia in termini di qualità che di quantità e tutti i visitatori hanno potuto apprezzare la nostra tecnologia applicata a tutti i settori dello stampaggio ad iniezione”. Tra le novità esposte in Fiera, la versione da 450 tonnellate che amplia verso l'alto la gamma di presse all-electric IntElect Smart. Ma erano soprattutto le applicazioni ad attirare l'interesse dei visitatori, come nel caso dello stampaggio di connettori di precisione, con stampo a 16 cavità controllate e interfacciate attraverso 16 trasduttori di pressione, integrati nel controllo pressa NC5 con touch-screen), oppure la produzione, su una SE50DUZ, di filtri a rete con maglia ultra-sottile, che mettevano in luce le doti di precisione della macchina. Nel packaging, si segnala invece lo stampaggio veloce di tappi per acqua minerale, mediante una Elexis-SP da 350 tonnellate equipaggiata con stampo a 72 cavità, con tempo di ciclo inferiore a 2,5 secondi. Come pure lo stampaggio multimateriale con applicazione automatica di film decorativo (IMD), mostrato in funzione su una pressa Multi con forza di chiusura di 210 tonnellate. Degna di nota, infine, l'applicazione medicale che vedeva protagonista una pressa IntElect da 100 tonnellate equipaggiata con laminatore di flusso e automazione integrata, per lo stampaggio in ambiente sterile.  

Entry-level di razza

9 novembre 2010 - Guardando ai mercati emergenti, Sandretto ha presentato al K'2010 le nuove presse Serie EN. Essenziali, compatte ed economiche, senza però rinunciare alle funzionalità oggi richieste anche ai modelli entry-level, a partire dall'attenzione ai consumi energetici, con l'obiettivo di fare concorrenza ai costruttori asiatici sul loro stesso terreno. Sembra questa la filosofia che ha ispirato lo sviluppo della nuova serie Sandretto EN, secondo frutto della sinergia italo-brasiliana dopo la gamma ad azionamento elettrico EL presentata lo scorso anno. La nuova generazione di macchine general purpose di Romi, indicate per la produzione di articoli di piccola e media dimensione, era rappresentata al K'2010 da un modello con forza di chiusura da 170 tonnellate, ma la gamma spazierà inizialmente da 70 a 260 tonnellate, con l'intenzione di estenderla successivamente verso l'alto fino a toccare le 450 tonnellate. Tra le caratteristiche, segnaliamo la presenza di una pompa a portata fissa, ma dotata di motore con inverter, per tenere sotto controllo i consumi energetici; il gruppo di chiusura è a ginocchiera con azionamento idraulico; l'unità di controllo, CM10 con display touch-screen da 10,4”, è firmata B&R. I primi modelli sono attesi sul mercato all'inizio del 2011. La gamma completa comprenderà sette diverse forze di chiusura con quattro differenti diametri della vite per ogni gruppo di iniezione.

Sedili auto metal-free

8 novembre 2010 - Innovazione per il settore automotive presentata al K'2010 da BASF e Faurecia. Lo stand BASF al K'2010 proponeva quest'anno, tra i molti esempi dell'uso di materie plastiche in diversi campi applicativi, anche un interessante prototipo di sedile auto interamente in plastica sviluppato insieme con la francese Faurecia, tra i principali produttori globali di componenti auto, e con la californiana Performance Materials Corporation. Si tratta di un'evoluzione del concept presentato alla fine dell'anno scorso al Motor Show di Los Angeles, progetto battezzato da Faurecia con il nome SusCo 1.5 (abbreviazione di “sustainable comfort”), che dovrebbe entrare in produzione, con volumi di serie, nell'arco dei prossimi quattro anni. Rispetto ai sedili auto tradizionali, che già vedono un'elevata incidenza di materiali polimerici, SusCo 1.5 abbandona la struttura metallica del “seat back”, sostituita da una scocca monopezzo realizzata mediante sovrastampaggio di poliammide - un grado speciale Ultramid sviluppato da BASF per questa applicazione - su un substrato di plastica rinforzata con fibre continue (CFRT di Performance Materials Corporation), che dona al manufatto la necessaria rigidità e resistenza meccanica. In questo modo i progettisti sono riusciti ad ottenere, rispetto al frame in metallo, un taglio del peso del 20% e una riduzione dello spessore dell'elemento di circa 30 mm. Grazie alla versatilità di design del materiale plastico è stato anche possibile ottimizzare forma e impiego degli espansi per le imbottiture, con ricadute positive sul comfort dei passeggeri. Nello sviluppo del progetto, BASF ha supportato Faurecia nelle analisi del comportamento all'impatto mettendo a disposizione il software di simulazione Ultrasim, aggiornato con i dati relativi alle materie plastiche rinforzate con fibra continua.

Fattore K

27 ottobre 2010 - Apre oggi i cancelli K'2010, la più importante rassegna internazionale dedicata all'industria delle plastiche e della gomma. In prima fila tedeschi e italiani, ma gli asiatici avanzano. Inizia oggi la lunga settimana del K'2010, che vedrà impegnate a Düsseldorf, in Germania, oltre 3.102 aziende espositrici, solo una dozzina in meno rispetto a tre anni fa (prima della grande crisi), duemila delle quali non tedesche; e tra queste ultime, le più numerose e agguerrite sono quelle italiane, oltre 400, ovvero una su cinque escludendo gli ospiti.Espositori e visitatori – erano 240mila tre anni fa, saranno sicuramente oltre 200mila quest'anno - aspettano dal K'2010 indicazioni, o quanto meno segnali univoci, sul futuro del settore, dopo un biennio di recessione, bassi livelli di domanda e redditività, scarse risorse da destinare agli investimenti, e sotto la costante minaccia della concorrenza asiatica. Che per altro si presenta alla fiera tedesca in massa: dopo gli italiani, i principali espositori esteri sono i cinesi (quasi 250 aziende) e taiwanesi (140), quindi saltando la Francia (126 espositori), si torna in Asia con gli indiani (120) che precedono gli statunitensi, presenti con 110 marchi. Sul fronte dei trend tecnologici, il tema dominante sembra confermarsi l'efficienza energetica e, più in generale, l'attenzione verso l'ambiente, che nel caso delle materie prime viene declinato con numerose proposte di stampo bio (plastiche biodegradabili e/o da risorse rinnovabili) e nei compound con quantità anche significative di polimero riciclato. Anche gli impianti si convertono al risparmio energetico, cercando di coniugare aspetti economici, ambientali con la necessaria attenzione verso la produttività. Fattori non sempre facili da armonizzare. Sulle aspettative dei costruttori europei di macchine e impianti per la trasformazione di plastiche e gomma, spicca l'ottimismo dei tedeschi, che proprio di recente hanno rivisto verso l'alto le stime di crescita per il 2010, portandole dal +11% al +15%. Non si capisce bene se frutto di un'analisi razionale – come afferma la VDMA - o di un auspicio benaugurante in vista dell'apertura della fiera. In ogni caso, l'ottimismo può avere effetti positivi sulla ripresa, sbloccando gli investimenti, e tanto basta per essere ottimisti.Segnali incoraggianti arrivano anche dall'Italia. L'ultima indagine congiunturale condotta da Assocomaplast tra i propri associati indica un'evoluzione positiva soprattutto per gli ordinativi provenienti dall'estero, sia dall'Europa (+31% a settembre), sia dal Sud America (+24%, con il Brasile che fa da locomotiva), mentre il mercato italiano incomincia a rallentare, dopo il positivo effetto di traino giocato dalla Tremonti-Ter (non rifinanziata dal Governo). Positivo anche il riscontro dei costruttori italiani sulle vendite nella seconda parte dell'anno, stimate in crescita rispetto ai primi sei mesi dal 45% del campione intervistato.  

Oltre l'EPS

28 settembre 2010 - BASF presenterà al K'2010 un nuovo espanso flessibile per applicazioni di packaging. Dopo aver inventato nei primi anni 50 il polistirene espanso sinterizzato (EPS) Styropor, e introdotto successivamente la versione rigida estrusa (XPS) Styrodur, l'EPS caricato grafite Neopor e la resina melamminica Basotect, BASF si appresta a lanciare sul mercato una nuova famiglia di espansi a base stirenica, battezzata E-por. Si tratta, stando alle prime anticipazioni (il nuovo materiale sarà presentato ufficialmente nel corso del K'2010) di un materiale innovativo sia sotto l'aspetto della formulazione che del processo produttivo. "I ricercatori BASF hanno smesso di considerare le schiume miscele statiche di polimeri e agenti espandenti, come nel caso degli interpolimeri - si legge in una nota -. Hanno invece sviluppato l'E-por come una formulazione complessa di ingredienti diversi che interagiscono sia tra di loro che con il pentano utilizzato come agente espandente". Sotto il profilo della trasformazione, invece, nulla cambierà rispetto all'attuale lavorazione del polistirene espanso, e lo stesso dovrebbe valere per quanto concerne il riciclo a fine vita dei manufatti. Come mostrerebbero le prime produzioni pilota, avviate da circa un anno. E-por promette invece interessanti novità sotto l'aspetto prestazionale: flessibile e per questo particolarmente resistente agli urti - anche ripetuti - e alla rottura, resistente ai solventi, con una superficie più liscia e un touch piacevole, il nuovo espanso si rivela adatto soprattutto per l'imballaggio di prodotti elettrici ed elettronici delicati e costosi, quali televisori al plasma, laptop, frigoriferi o lavatrici. Con l'obiettivo si riprendersi un mercato, quello dell'elettronica di qualità, che tende a privilegiare le poliolefine espanse.

Sandretto prepara una sorpresa

27 settembre 2010 - Al K'2010 sarà presentata una novità nel segmento General Purpose. Due presse rappresentative della produzione più recente, con l'aggiunta di una novità ancora coperta da riserbo, compongono il programma espositivo del marchio Sandretto (gruppo Romi) al K'2010. Nello specifico, a Düsseldorf sarà presentata una applicazione di stampaggio “elettrico” per la produzione di un particolare medicale realizzato con 2 materiali, dove il secondo iniettore sarà accoppiato direttamente allo stampo. La pressa scelta per questa applicazione tecnica è una Romi-Sandretto EL 220 ad azionamento completamente elettrico, forza di chiusura di 200 ton, primo frutto della partnership tra i tecnici brasiliani e quelli torinesi. La società sottolinea i tre aspetti premianti di questa soluzione: precisione e ripetibilità del ciclo, grazie alla presenza di servomotori con encoder e guide lineari; risparmio energetico fino al 60% (in alcune applicazioni anche l'80%); silenziosità, con un livello di rumorosità intorno a 60 decibel. Senza dimenticare la pulizia dell'area stampi, che rende la macchina adatta per produzioni in camera bianca o in condizioni ambientali controllate, e un tempo di ciclo ridotto di circa il 25% rispetto a presse con azionamento idraulico. Le presse elettriche della serie EL, come tutte le presse Sandretto, montano l'unità di controllo e-ONE con display touch-screen da 15”, uscita USB e LAN, interfaccia operatore ‘user friendly’, possibilità di connessione via Internet attraverso Web Server e/o VNC, oltre che in FTP per interventi di teleassistenza. La seconda applicazione annunciata dal gruppo brasiliano riguarda lo stampaggio con etichettatura nello stampo (IML) di bicchiere da 300 ml in polistirene, utilizzando uno stampo a 4 cavità. A tale scopo sarà allestita in Fiera una pressa Romi-Sandretto nove HPF 220 con accumulatori, versione veloce dedicata al mondo del packaging a perdere e a parete sottile. La gamma prevede versioni con forza di chiusura da 150 a 450 tonnellate e unità di iniezione con volumi massimi iniettabili compresi tra 319 e 2.526 cm³. La macchina esposta in Fiera avrà una forza di chiusura di 200 tonnellate. Tra le caratteristiche di questa serie, il sistema di rotazione laterale del gruppo che facilita le operazioni di manutenzione, profilo vite a rapporto di compressione variabile e dipendente dal diametro (tecnologia CRDD), filtraggio automatico e continuo dell’olio idraulico, sistema di lubrificazione ginocchiera centralizzato e automatico, a cadenza regolabile, sovrapposizione movimento apertura stampo/estrattore. Della terza macchina in esposizione si sa solo che sarà una novità nel segmento General Purpose, dove oggi l'azienda propone macchine con forza di chiusura da 75 a 5.000 tonnellate, ad azionamento idraulico e ibrido, articolate nelle serie Nove Hp, mega TES e mega HES.

Il dosaggio si Lybra

20 settembre 2010 - Il nuovo sistema gravimetrico Piovan sarà esposto al K'2010. Sempre più centrali nel processo produttivo, le attrezzature periferiche stanno registrando una significativa evoluzione nell'efficienza, efficacia e versatilità operativa. Ne è testimonianza il nuovo sistema Lybra, unità di dosatura in configurazione gravimetrica a perdita di peso in continuo (LG) o volumetrica (LV) che sarà presentata in anteprima da Piovan in occasione del K'2010 di Düsseldorf .L’unità può ospitare fino a due stazioni di dosatura indipendenti, anche di diversa capacità e installabili in tempi successivi, ognuna delle quali è configurabile per capacità orarie da qualche decina di grammi fino a 170 kg. Ogni stazione è dotata di una tramoggia contenente il materiale da dosare; un controllo a perdita di peso, messo a punto dal costruttore veneziano, misura la giusta quantità di granulo da trasportare dalla coclea di dosatura al mixer dell’unità. La miscela viene poi trasferita in continuo, per gravità, alla vite di plastificazione della pressa o dell’estrusore. La coclea può avere sino a tre principi per controllare con elevata precisione e ripetibilità il dosaggio di materiali in basse percentuali. Lybra possiede un sistema di controllo a microprocessore con schermo touch screen da 7 pollici e interfaccia operatore semplificata. Un’unica schermata, con grafica intuitiva, permette di tenere sotto controllo il funzionamento dell’intero sistema, confrontare i valori di dosaggio prefissati con quelli effettivi, verificare la produzione istantanea e accedere a tutte le funzioni dell’unità. I dati possono essere esportati verso sistemi di supervisione esterni tramite porta Ethernet o uscita USB, anche per remotare il controllo linea. Lybra – segnala Piovan - è particolarmente indicata nel caso di frequenti variazioni dei lotti produttivi, quando occorre adattare rapidamente le condizioni operative di ogni stazione di carico.

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