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Deposito cauzionale: dopo l'impegno di Costa per un DL sulla misura, un Odg di Elenora Evi impegna il Governo

domenica 29 dicembre 2024

Sono diversi i segnali che arrivano dall'Europa e dal contesto nazionale che rendono urgente una riflessione seria sulle potenzialità di un sistema di deposito cauzionale per la nostra economia e l'ambiente : dalla conclusione dell'iter legislativo del Regolamento su imballaggi e rifiuti da imballaggio (PPWR) che impone nuovi obiettivi, alla crisi del riciclo delle plastiche.

Come Campagna "A Buon Rendere" abbiamo prodotto un primo studio su costi e benefici derivanti dall'introduzione di un sistema di deposito per contenitori monouso per bevande (DRS Deposit Return System) perché riteniamo fondamentale affrontare questo dibattito con dati scientifici e analisi approfondite per valutare le reali opportunità e le sfide che tale sistema comporterebbe per il nostro Paese.
Altrettanto utile - per avere un quadro più completo - sarebbe poter disporre di studi che comparino i costi e benefici risultanti dall'implementazione di un DRS con lo scenario attuale, in cui gli oneri correlati alla raccolta differenziata degli imballaggi ricadono in misura maggiore su Comuni e contribuenti. (1)

Crisi del comparto del riciclo della plastica in Europa

L'industria del riciclo della plastica europea e nazionale sta affrontando da qualche tempo una congiuntura sempre più sfavorevole al punto che recentemente, ha allertato la Commissione Europea su alcune tendenze negative in corso tra cui un rallentamento nella capacità di riciclaggio scesa "dal 16% nel 2021 al 6% nel 2023" e i danni conseguenti alle "importazioni incontrollate di materiali riciclati e di plastica vergine nell'UE" che rappresentano "una sfida critica che richiede azioni rapide".

Tra le azioni di supporto al riciclo menzionate da rappresentanti del settore in diverse occasioni figurano l'aumento quantitativo e qualitativo di imballaggi facilmente riciclabili. A questo proposito neanche in Italia possiamo ritenerci soddisfatti, vuoi per un flusso prevalente di plastiche miste che non vengono riciclate ma incenerite, oppure che raggiungono gli impianti di riciclo dietro una compensazione economica da parte di Corepla ai riciclatori ( il 58% come da figura 13) senza certezze su cosa succeda di queste partite in quando, come si legge nell'Audit della Corte dei Conti dell’Ue Entrate dell’UE basate sui rifiuti di imballaggio di plastica non riciclati , "non vi sono garanzie sufficienti che i rifiuti dichiarati dai riciclatori come ricevuti siano di fatto sottoposti a trattamento".

Un sistema di deposito cauzionale può arrivare nel giro di due anni ad intercettare il 90% dell'immesso al consumo di bottiglie in PET che ancora sfuggono alla raccolta e al riciclo in Italia ogni anno finendo disperse nell'ambiente, oppure smaltite in inceneritori e discariche.
Una perdita di materiali preziosi che corrisponde a circa la metà dell'immesso al mercato ogni anno e che si traduce in circa 110 milioni di euro di Plastic tax che l'Italia paga all'Europa dal 2021. Un valore che, se si continua a ritardare l'implementazione della misura, potrebbe arrivare e superare il miliardo di euro al 2031.

I DRS sono parte della soluzione

Un DRS in tutti i Paesi Membri che ancora ne sono sprovvisti non può che aiutare il comparto del riciclo grazie agli elevati tassi di raccolta e offrire comprovati vantaggi ambientali ed economici quanto più gli imballaggi raccolti vanno ad alimentare un riciclo di prossimità presso impianti locali/nazionali.

Oltre alla purezza degli imballaggi raccolti che permette un processo di riciclo a "ciclo chiuso" (bottle to bottle o can to can) i materiali raccolti possono essere così destinati in via prioritaria ai produttori di bevande che sono i soggetti industriali tenuti a rispettare gli obiettivi di contenuto riciclato per le bottiglie in plastica in Europa.

I sistemi di deposito sempre più la norma in Europa

Come si può rilevare scorrendo l'edizione del Global Deposit Book 2024 di Reloop, la panoramica più completa dei sistemi di deposito cauzionale attivi in tutto il mondo, è proprio in Europa che si è riscontrata la maggiore accelerazione con ben sei nuovi sistemi lanciati dal gennaio 2022 al gennaio 2025 (quando parte l'Austria) e con almeno altri sei che seguiranno entro fine 2027.

DRS: il dibattito in Italia

Durante il convegno svoltosi il 9 ottobre 2024 presso la Camera dei Deputati “Strategie e scenari di sostenibilità alla luce dei nuovi obblighi di legge: il potenziale ruolo del deposito cauzionale” promosso da Sergio Costa, vicepresidente della Camera , si erano manifestate le prime aperture rispetto al tema del DRS nel nostro paese.

La prima da parte dello stesso Costa che ha annunciato il suo impegno nel presentare un disegno di legge per introdurre la misura, possibilmente condiviso come stesura da rappresentanti di più schieramenti politici, affermando che : «L’economia circolare è fondamentale per la transizione ecologica e il deposito cauzionale deve essere un pilastro in Italia così come già avviene in Europa. Il tema ormai non è più “se” farlo, ma “come” ». La seconda apertura è arrivata da parte di Coripet che, attraverso il suo Direttore Generale Giovanni Albetti, ha affermato senza mezzi termini, e con cognizione di causa, che il raggiungimento del 90% di raccolta selettiva per le bottiglie in PET entro il 2029 non è conseguibile con la Raccolta differenziata attuale, seppur affiancata da Eco-compattatori.

Durante lo stesso convegno aveva preso parte anche Eleonora Evi, parlamentare del PD, che si era dichiarata favorevole ad un sistema cauzionale per il nostro Paese. Una dichiarazione che si è successivamente concretizzata nella presentazione di un suo Ordine del Giorno durante la votazione del DL Ambiente dello scorso 10 dicembre (approvato) che, come scrive la Evi sui social : "impegna il Governo ad introdurre un sistema di deposito cauzionale per bottiglie di plastica e lattine".

Come campagna abbiamo apprezzato l'iniziativa e auspichiamo che l'impegno dei decisori politici debba estendersi, come avvenuto nei Paesi Membri dove è entrato in vigore un DRS negli ultimi anni, anche ai soggetti industriali, e ai produttori di bevande in primis, che ad oggi non hanno espresso un reale sostegno alla misura, tranne poche eccezioni.

ODG 9/2164/13. Evi del 10 dicembre 2024

A partire da gennaio 2025, circa 357 milioni di persone in tutto il mondo vivranno in giurisdizioni con sistemi di deposito cauzionale (Deposit return system, Drs) per la raccolta e il riciclaggio di contenitori monouso per bevande; questi programmi richiedono ai consumatori di pagare un piccolo deposito al momento dell’acquisto, che viene rimborsato al momento della restituzione del contenitore vuoto a un punto di raccolta designato; questo processo consente ai contenitori per bevande di essere riciclati nella produzione di nuovi imballaggi per bevande; da tutte le evidenze accumulate nei Paesi ove il Drs è già operativo, si evince che il Drs minimizza la dispersione di bottiglie e lattine nel « littering » (i materiali dispersi su strade, parchi, spiagge e rimozione e gestione sono a totale carico delle Amministrazioni Comunali, gravando non poco sui loro bilanci), riduce gli sprechi, aumenta la qualità della materia prima seconda e riduce al minimo la necessità di materiali vergini.

Il Drs si sta dunque affermando come strumento-chiave per gli obiettivi di circolarità e per affrontare la crisi globale da scarsità delle risorse, e non a caso i network industriali in Europa, inclusi i produttori di plastica e di bevande, esprimono da tempo un convinto sostegno alla adozione generalizzata del Drs l’Unione Europea (Ue) è stata una forza trainante in questa tendenza globale, con diversi nuovi programmi introdotti negli ultimi anni.

Sono già 16 gli Stati membri in cui il Drs è già operativo, nel Nord come nel Sud Europa, ed in Paesi con diversa connotazione demografica e geografica. Tra i più recenti, a novembre 2023, la Romania ha lanciato uno dei più grandi Drs nazionali centralizzati al mondo, seguita dall’Ungheria a gennaio 2024 e dalla Repubblica d’Irlanda un mese dopo. L’Austria si appresta a lanciare il suo sistema a partire dal 1 gennaio 2025 mentre la Polonia introdurrà il Drs il 1° ottobre 2025.

Guardando al futuro, sono previsti nuovi programmi Drs in Grecia (1° dicembre 2025) nella Repubblica Ceca (2026), in Portogallo (2026) e nelle quattro nazioni del Regno Unito (2027), mentre la Slovenia ha espresso l’intenzione di implementare i sistemi nel prossimo futuro; la Spagna a fine novembre 2024 ha annunciato l’introduzione del Drs nei prossimi 2 anni.

Il caso spagnolo è particolarmente interessante per numerose somiglianze con il nostro Paese, a partire dalle strategie adottate sinora per conseguire gli obiettivi di intercettazione dei contenitori per bevande. Dalle ultime analisi lo stato spagnolo ha rilevato che i tassi di raccolta differenziata (Rd) delle bottiglie in PET sono molto inferiori a quanto dichiarato da Ecoembes, il loro Consorzio nazionale degli imballaggi, dati che confermano che la Spagna non riuscirà a conseguire gli obiettivi della Direttiva SUP, confermati nel Regolamento Imballaggi e che prevedono la raccolta differenziata del 90% dei contenitori monouso di plastica.

La situazione appare essere del tutto analoga a quella italiana; alla luce dei trend globali ed europei, delle previsioni del nuovo Regolamento europeo sugli imballaggi ed i rifiuti da imballaggio, che mette il Drs al centro delle strategie di circolarità per i contenitori per bevande, dell’analisi puntuale e trasparente dei dati di raccolta differenziata dei contenitori monouso per bevande come richiesto dalle nuove regole europee in base ai calcoli basati sul « riciclo effettivo » e non più ai rifiuti « avviati a riciclo », in considerazione dei benefici ambientali, climatici e di recupero e circolarità delle risorse, impegna il Governo ad adottare le opportune iniziative volte ad introdurre su tutto il territorio nazionale, un sistema di deposito, restituzione e rimborso per i contenitori monouso in plastica (PET) e le lattine in alluminio per bevande.

(1) La copertura media dei costi sostenuti dai Comuni per la RD degli imballaggi da parte dei corrispettivi ricevuti dal sistema consortile è stata stimata da ARERA al 42%.

Qui una video intervista a Sergio Costa e Stefano Laporta registrata a conclusione dell'evento sul DRS del 9 ottobre 2024 da Teleambiente .

 

di: silvia ricci
"Gli articoli in questa sezione non sono opera della redazione ma esprimono le opinioni degli autori"
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