Secondo lo studio Plastic trend Synthesis, l'anno scorso i consumi di termoplastiche in Italia sono aumentati meno del 2%. Non così i prezzi...
29 marzo 2011 07:53
Nessuna ripresa significativa per le termoplastiche italiane, dopo la batosta del biennio 2008-2009. Secondo lo studio Plastic trend Synthesis elaborato dalla società di consulenza milanese Plastic Consult, le vendite di materie termoplastiche vergini sono ammontate lo scorso anno a 6,1 milioni di tonnellate, contro i 6 milioni del 2009 e i 6,5 milioni di tonnellate del 2008. In percentuale, il recupero sull'anno precedente è inferiore al 2%, mentre il raffronto con il 2008 mostra ancora un gap di oltre sette punti percentuali. Ma volendo risalire indietro di ulteriori dodici mesi, tra i consumi 2010 e quelli 2007 resta una voragine di quasi 900mila tonnellate, che si farà fatica a colmare.
C'è chi cresce. Tra le commodities - rileva lo studio - la migliore performance la registra il polistirene espanso sinterizzato (EPS), che mostra una crescita vicina al +10%, grazie soprattutto alle applicazioni nell'isolamento termico degli edifici, trainate dalle riqualificazioni energetiche con sistemi a cappotto e all’aumento degli spessori; ma risultano in aumento anche i consumi nel packaging. Tra i tecnopolimeri a maggiore diffusione, svetta invece l’ABS che registra un incremento superiore al +20%, con tutti i principali settori applicativi in netto recupero.
A macchia di leopardo. Per le altre famiglie polimeriche il trend è più eterogeneo: i consumi di polietileni bassa densità (LDPE) sono calati leggermente, penalizzati da un ulteriore contrazione del comparto film, dove le applicazioni in palletizzazione sono risultate ancora deboli; il trend positivo delle applicazioni food non è stata infatti sufficiente a controbilanciare le perdite degli usi industriali. Il polietilene alta densità (HDPE) mostra una sostanziale stabilità (+0,6% su 2009), con i comparti legati ad edilizia e industria (tubi e fusti/cisterne) in discreta crescita e i film sostanzialmente stabili. Fanno leggermente meglio polipropilene (+1,1%) e PVC (+4,1%), quest'ultimo favorito dall’inattesa ripresa delle emulsioni (carta da parati, spalmati finta pelle, plastisoli, ecc ). In leggera contrazione, invece, le vendite di polistirene compatto e PET, in entrambi casi intorno al -1%.
Impianti fermi. La produzione nazionale di termoplastiche non mostra segni di ripresa, anche a causa dell'inattività degli impianti di PVC di Porto Marghera e Porto Torres (Vinyls Italia, ancora in attesa di un acquirente), a cui si è aggiunto, nei primi mesi del 2010, l’arresto dell’impianto di polipropilene LyondellBasell di Terni, controbilanciato da un maggiore sfruttamento di altri impianti.
Migliora di poco il saldo commerciale. Lo scambio con l'estero ha messo a segno un leggerissimo miglioramento, pari a circa 10mila tonnellate, ma le importazioni coprono ancora quasi i tre quarti della domanda italiana di termoplastiche. I principali flussi di import partono dai paesi dell’Europa Occidentale ed Orientale, con un incremento dei quantitativi di poliolefine provenienti da impianti mediorientali o del Nord Africa.
Prezzi fuori controllo.“Il vero protagonista del 2010 è stato il forte aumento dei prezzi delle materie plastiche, soprattutto nella seconda parte dell'anno – commenta Paolo Arcelli, responsabile della divisione Business Insight di Plastic Consult – Un fenomeno inaspettato, che ha avuto forti ripercussioni sui margini dei trasformatori, in un periodo dell'anno particolarmente critico per la ricostituzione delle scorte e la programmazione dell'anno”. Aumenti medi, per le termoplastiche, intorno al 30%, con punte del 50% o - come nel caso delle gomme sintetiche - anche fino al 150%. “Una dinamica che oggi sarebbe forse giustificata dai disordini in Libia o dal terremoto in Giappone, ma che nell'autunno dello scorso anno ha colto di sorpresa tutti gli operatori”.
Lo studio Plastic trend Synthesis si articola in una parte generale riassuntiva, dove vengono illustrati gli sbocchi delle materie plastiche nei principali mercati (imballaggio, edilizia, mobile, trasporti, agricoltura, elettrodomestici) seguita da una dettagliata segmentazione dei consumi delle termoplastiche per gli anni 2008/2010 con previsioni 2011 e 2012. Il rapporto può essere sottoscritto integralmente o per singole sezioni (LDPE, LLDPE, HDPE, PP, PVC, PS, EPS, ABS, PET). Per informazioni su costi e modalità di acquisto contattare Plastic Consult: www.plasticconsult.it
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