27 febbraio 2024 13:22
Messo sotto accusa dai media per aver contribuito ad alimentare le fiamme che hanno distrutto nei giorni scorsi un condominio a Valencia, in Spagna, causando una decina di morti, il poliuretano espanso non pare però essere stato presente negli elementi della facciata, come ha chiarito un comunicato dell'associazione spagnola di settore, IPUR, rilanciato nel nostro paese da ANPE.
"Negli edifici coinvolti non era presente poliuretano espanso rigido, né con funzione di isolante termico né come componente dei pannelli compositi in alluminio utilizzati come rivestimento con funzione anti pioggia", commenta l'associazione che rappresenta in Italia la filiera del poliuretano espanso rigido.
Un errore "giudiziario" che ricorda quello occorso a Milano tre anni fa alla Torre dei Mori, quando era stato messo sotto accusa il cappotto in EPS per poi scoprire che le fiamme erano state alimentate dai pannelli di rivestimento sandwich riempiti con materiale infiammabile (leggi articolo).
"La citazione del poliuretano in relazione all’evento, risultata priva di riscontri, ha purtroppo contribuito a danneggiare l’immagine di un materiale di ampio e diversificato utilizzo in moltissimi settori", sottolinea ANPE.
Pur precisando che le cause e le eventuali responsabilità dell’incendio saranno stabilite solo al termine delle indagini, nota che "le molte immagini disponibili in rete delle pareti degli edifici, sia in fase costruttiva e sia ad avvenuta estinzione dell’incendio, oltre alle dichiarazioni dei progettisti e dei gestori dell’immobile, sembrano evidenziare che lo strato isolante utilizzato sia composto da materiale fibroso".
L'associazione sottolinea che nella progettazione di una facciata bisogna valutare non solo il comportamento al fuoco dei singoli materiali, ma anche quello dell’intero sistema costruttivo in cui sono inseriti.
"In molti paesi europei sono già in vigore prove di interi sistemi di facciata ed esperti europei stanno lavorando da tempo per la definizione di un test armonizzato - si legge nel comunicato -. Ci auguriamo che anche in Italia venga al più presto definito un test che consideri le peculiarità dei nostri sistemi costruttivi e permetta di valutarne il comportamento nelle reali condizioni di esercizio".
A questo fine ANPE e l’associazione europea PU Europe hanno già effettuato test di sistemi completi.
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