6 febbraio 2023 08:52
Secondo una recente analisi di Flexible Packaging Europe, associazione europea dei produttori di imballaggi flessibili, dopo il picco registrato a metà 2022, nel terzo trimestre dell'anno scorso i prezzi di alcuni materiali utilizzati dalle imprese del settore hanno iniziato a calare. Un'inversione di trend legata soprattutto all'appiattimento della domanda, tra le continue incertezze riguardo alle previsioni economiche globali e ai costi energetici.
Il calo più significativo è stato registrato nel film BOPP da 20 micron, i cui prezzi sono diminuiti nell'ultima parte dell'anno del -15% rispetto al terzo trimestre. Le quotazioni di HDPE e LDPE sono scese rispettivamente del -7% e del -6%, chiudendo l’anno a livelli prossimi a quelli di fine 2021. I film in PET e BOPA (biorientato in poliammide) hanno registrato flessioni, rspettivamente, del -4% (nello spessore 12 micron) e del -3% (15 micron), mantenendo un surplus di circa il 20% rispetto ai livelli del 2021.
Per quanto riguarda gli altri materiali per packaging flessibile, il foglio di alluminio (7 micron) ha mostrato un calo del -3% rispetto al terzo trimestre, mentre la carta patinata (60 gsm ) ha chiuso l'anno in controtendenza, accusando un incremento del +10% da ottobre a dicembre e chiudendo il 2022 con una maggiorazione del 42% rispetto all'anno precedente.
“La domanda debole e gli alti livelli di incertezza hanno spinto al ribasso quasi tutti i costi dei substrati nel quarto trimestre - commenta David Buckby, analista senior di Wood Mackenzie -. Ogni passaggio della catena del valore ha cercato di ridurre le scorte, ma questo processo è stato rallentato dalla scarsa domanda da parte dei consumatori. Parecchi fornitori e trasformatori di materiali hanno notato un calo dei volumi del quarto trimestre nell’ordine di grandezza delle due cifre, anno su anno".
“Il calo dei prezzi delle materie prime ha favorito anche prezzi più bassi per i substrati, così come ha agito l’eccesso di capacità, come nel caso del film BOPET - continua Buckby -. I costi energetici sono stati imprevedibili. Mentre alcuni fornitori di film hanno assorbito gli aumenti nel quarto trimestre, altri hanno rilevato una flessione rispetto ai picchi visti in estate, pur mantenendosi a un livello molto alto". “Eccenzion fatta per la carta, dove i prezzi sono aumentati nel trimestre a causa dei costi energetici più alti e dei precedenti aumenti dei costi della polpa”.
Secondo il direttore di FPE, Guido Aufdemkamp, al di là dal trend positivo, resta il problema degli elevati livelli dei prezzi assoluti, superiori in media del 60% rispetto all'anno precedente: "É un peso che grava sull’intera filiera - afferma -. Soprattutto in un periodo di quasi recessione e di forte inflazione, ciò non favorisce una crescita dei volumi, nonostante l’efficienza del packaging flessibile offra ancora vantaggi assoluti in termini ambientali e economici rispetto ad altre opzioni di confezionamento dei prodotti".
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